A partire da metà '800 lo sviluppo della capitale ceca, avvolta all'incessante flusso migratorio originario dalle campagne, ha portata ad assorbire molteplici abitati confinanti, alcuni tra i quali poco meno antichi di Praga stessa. Il loro inserimento amministrativo, dapprima discontinuo, fu rassettato nel 1920 con l'istituzione della Velkà Praho e di nuovo nel 1974 con l'unione di ulteriori centri periferici,
Valutando l’estensioni dell'agglomerazione, per muovere nei sobborghi è necessario fare ricorso ai mezzi di trasporto pubblico: le destinazioni di maggior richiamo turistico sono in gran parte servite dalla metropolitana.
Vinohrady
L'asse di superficie del quartiere è formato dall'ampia Vinohradskà, mentre quello sotterraneo, su un cammino in parte diverso, è dato dalla linea A della metropolitana. Lungo quest'ultima, la stazione naméstí Míru coincide alla piazza omonima, denominata alla pace. Vi si indica il teatro No Vinohradech, interessante sia per l'architettura Jugendstil del primo '900, sia come centro culturale di solide tradizioni.
L'uscita della seguente stazione di Jirího z Podèbrad anche questa coincide alla piazza omonima, sbuca in superficie presso la chiesa del Sacro Cuore di Joie Plecnik nell'edificio, di qualità concreta molto elevata, l'architetto del Castello mostra la propria illimitata originalità nel rielaborare temi dell'architettura classica in pieno secolo XX, nel trattare ampi spazi interni e nello stesso rapporto tra funzione e decorazione, come rivela il grande orologio.
La stazione Zelivského della metropolitana si erge invece proprio di fronte all'ingresso del grande cimitero ebraico dov'è seppellito, tra gli altri, Franz Kafka.
Vrsovice
È un insediamento di origine medievale a sud di Vinohrady, velocemente popolatosi durante il XIX secolo. Sul dislivello di nóméstí Svatopluka Cecha, Josef Gocàr ha perfettamente collocato la grande struttura costruttivista in cemento armato della chiesa di S. Venceslao.
Ziikov
La parte settentrionale di Vinohrady ha preso nome da Jan Ziika, eroe delle guerre hussite. una strada e una scalinata salgono dalla Husitskà al Nàrodní pamàtník na Zizkové, monumento nazionale.
Di fronte al colossale edificio si erge una gigantesca statua equestre del condottiero, visibile da quasi tutta Praga.
Holesovice
Nell'ansa descritta dalla Moldava a nord di Staré Mésto, il quartiere sta vivendo una forte fase di riconversione, stimolata anche dall'apertura di una grande sede della Nàrodní galerie e dai connessioni ferroviari internazionali che fanno capo alla stazione Prahanàdraií Hole"sovice collegata all'omonima fermata della metropolitana.
Poco lontano si trova la maggiore area fieristico-ricreativa di Praga, Vystavisté con al centro il grande palazzo dell'industria in ferro e vetro, innalzato per l'esposizione del 1891.
Lo spiazzo di fronte è definito da una doppia serie di padiglioni, uno tra i quali dal 1898 accoglie il Lapidàrium del Nàrodní muzeum; dopo la ristrutturazione un moderno allestimento vi propone grandi materiali scultorei tra XI e XIX secolo, di provenienza praghese e in generale boema, compresi alcuni decori rimossi durante i restauri di sv. Barbora a Kutnà Hora.
I calchi otto-novecenteschi che duplicano elementi architettonici e decorativi di monumenti praghesi permettono un esame minuzioso altrimenti impossibile sugli originali.
Veletrini palàc
La strada che dà accessibilità al Prúmyslovy palàc è detta Dukelskych hrdinú, in memoria dei caduti della battaglia combattuta nel 1944 al passo Dukla, nella Slovacchia orientale, tra le forze della Resistenza cecoslovacca e le truppe naziste. Ai N. 45-47, occupa l'angolo con la Veletriní un grandissimo palazzo per esposizioni che fu tra le prime architetture costruttiviste di così grande impegno; diventata la sezione della Nàrodni galerie dedicata all'arte francese ed europea dell'800 e del '900 e all'arte ceca contemporanea.
Nella fascia meridionale del quartiere, presso il margine orientale dei giardini di Letnà, un edificio volutamente costruito negli anni '30 del '900 ospita il museo nazionale della tecnica di Praga. Il grande salone centrale presenta importanti esempi di mezzi di trasporto d'epoca: automobili, motociclette, aerei, motrici e vagoni ferroviari. Nelle altre sale hanno trovato posto le sezioni di fotografia, cinematografia, cronometria, astronomia.
Zàmek Troja
La villa suburbana di Troja - la prima del barocco praghese - fu voluta come residenza estiva da Wenzel Adalbert Sternberg. La dimora, separata nel verde alla riva destra della Moldava, fu cominciata nel 1679 da Giovanni Domenico Orsi in estro al modello della villa rinascimentale romana. Il suo nome documenta l'amore per i miti omerici allora esteso presso l'aristocrazia.
La scalinata sulla fronte principale, verso il più scenografico dei due giardini, è decorata da una Gigantomachia di Johann Georg e Paul Heerman.
Numerose stanze hanno affreschi allegorici e mitologici di Francesco e Giovanni Francesco Marchetti mentre il vasto salone fu ornato a fresco da Abraham e lsaak Godyn.
Nel 1989 l'amministrazione comunale praghese ha qui preparato la galerie Galleria di Praga città capitale con una raccolta di pittura ceca dell'800.
Dalla residenza ha preso nome l'intero quartiere circostante, noto ai praghesi soprattutto per il contiguo giardino zoologico della città.
Smíchov
Gli abitanti della capitale ceca ne stringono il nome alla vasta stazione ferroviaria di Praha-Smíchov, capolinea degli autobus per le aree meridionali della città in uguaglianza della fermata Smíchovské nàdraií della metropolitana.
Smíchov, però, è anche in veloce contatto con l'affascinante Malà Strana, con la quale possiede una fascia di parchi e residenze. Al N. 12 della Stefànikova coincide vila Portheimka, edificio a pianta rettangolare, con torri d'angolo e corpo avanzante centrale, di Kilian Ignaz Dientzenhofer.
Bievnov
È nota per il monastero di S. Margherita, fondato nel 993 da Boleslav Il a favore dei Benedettini. La veste attuale del complesso, con chiesa di Christoph Dientzenhofer ed edifici conventuali del figlio Kilian Ignaz, è considerata tra i capolavori del barocco praghese; all'interno della chiesa, la cui planimetria a navata unica si fonda sull'unione di ellissi, l'altare maggiore è su disegno di Dientzenhofer padre, la parte pittorica di Peter Johann Brandi, le sculture di Matthàus Wenzel Jàckel (1712). Della fabbrica originaria resta la cripta romanica.
Fa amministrativamente parte di Brevnov anche Bílà Hora la Montagna Bianca campo della battaglia combattuta l'8 novembre 1620 tra l'esercito asburgico e le truppe boeme, obbligate a un'umiliante disfatta. Alla cappella votiva innalzata dai vincitori si unì la chiesa di Vergine Maria della Vittoria circondata dai chiostri al N. 3 della Karlovarskà; cappelle d'angolo e cupola a lanterna della cappella principale si devono a Johann Blasius Santini Aichel. II monastero servita fondato poco lontano non fu mai terminato, ed è stato modificato in locale pubblico.
Liboc
Un ampio parco avvolge villa Stella, detta così per la pianta a sei punte. Realizzata entro il 1556 da Hans Tirol, Giovanni Lucchese e Bonifaz Wohlmut come residenza fortificata di campagna dell'arciduca Ferdinando del Tirolo, più tardi ridotta a deposito di polveri e molto restaurata, la villa ha conservato i rilevanti stucchi originari al soffitto del piano terra. Nell'edificio sono preparate un'esposizione sulla battaglia della Montagna Bianca, e il muzeum Aloise Jiràska a Mikolóse Alse, dedicato allo studioso di tradizioni popolari e scrittore Alois Jiràsek e al pittore Mikolàs Ales.