Musei a Praga

Città più di' opere architettoniche che di musei, Praga vanta comunque una galleria nazionale notevole non soltanto per il rilevante patrimonio d'arte boema, nella quale non ci si meraviglierà di confrontare una forte impronta germanica, ma anche per le raccolte di o pittura europea, tra le quali sorprende per consistenza e interesse delle opere in mostra la sezione dedicata all'800. Chi predilige volgere lo sguardo ancora più indietro, trarrà considerevoli motivi di contentezza anche dalle raccolte ammassate tra la fine del '500 e il primo decennio del secolo successivo da Rodolfo II, non senza rimpianto per i tanti capolavori andati scomparsi.

La spostamento in diverse sedi della Nàrodní galene fa sì che per guardare tutte le collezioni vada messa in anticipato una giornata; per la Obrazàma, la cui visita si può unire al resto del Castello, bastano invece due ore.

Nàrodní galene
Le aree espositive.
Le collezioni della Galleria Nazionale si sono plasmate a partire dal 1796, unendo materiale per lo più appartenuto a enti religiosi o al­le famiglie dell'aristocrazia boema e impe­riale.
Nel 1885 la galleria trovò sistemazio­ne al Rudolfinum e 60 anni più tardi nell'attuale sede di Sternbersky palàc. Oggi il suo in­gente patrimonio, ingrandito da acquisi­zioni dirette, è suddiviso anche in più se­di: nella già citata sede di Sternbersky palàc si trova la Collezione di arte europea anti­ca; nel monastero di S. Gior­gio, l'Arte boema manieristica e ba­rocca; nel mona­stero di S. Agnese di Boemia, la collezione d'arte medievale in Boemia e in europa centrale.

Arte europea antica
Pittura italiana e fiamminga fra '300 e'500
Tra i pochi artisti italiani che fanno figura nella raccolta primeggia Lorenzo Monaco, vicino a Nardo di Cione (secolo XIV). Seguono, per la pittura fiamminga, Jan Bruegel il Vecchio, Pieter Bruegel il Giovane e Mabuse.

Pittura tedesca tra '400 e'500.
Èriprodotta, tra gli altri, da Albrecht Alt­dorfer, Bernhard Strigel, Hans Holbein il Vec­chio, Lucas Cranach il Vecchio superba la Madonna di Pole, i cui lavori garantisco­no degna cornice alla più rilevante tavola conservata nella Repubblica Ceca: la Festa del Rosario di Albrecht Dtàrer, che, sebbene modificata da maldestri restauri, va considerata un capolavoro del maestro di Norimberga, massimo esponente del rinascimento nordico;.Da notare, inoltre, Fienagione di Pieter Bruegel il Vecchio e lo stupendo Ritratto di don Miguel Lardizàbal a firma di Francisco Goya.

Pittura italiana tra '500 e '700.
Risaltano i contributi di Vincenzo Catena, Francesco Melzi, Jacopo Palma il Vecchio, Sebastiano del Piombo, Jacopo Palma il Giovan, Agnolo Bronzino, Sebastiano Ricci, Giovan Battista Tiepolo, Giovanni Antonio Canaletto, Giambattista Piazzetta e Alessandro Magnasco.

Pittura fiamminga e olandese tra '600 e '700.
Le opere di maggior importanza sono quelle di Pieter Paul Rubens e di Rembrandt. Di rilievo anche i dipinti David Teniers il Giovane, Frans Hals, Aert van Gelder, Antonie van Dyck  e Jan van Goyen.

Klàster sv. Jirí:
Arte manieristica e barocca
Nella sede del mona­stero di S. Giorgio sono sistemate le rac­colte della Nàrodni galerie dall'età del­l'imperatore Rodolfo Il alla fine dell'epoca barocca. Al ma­nierismo fanno parte i dipinti di Bartho­lomàus Spranger, che fece di Praga un centro di primaria importanza del manieri­smo internazionale, Adriaen de Vries, Hans von Aachen, Joseph Heintz, Roelant Sa­ very, Dirk De Quade van Ra-venstein. Rappresentano l'arte barocca le opere di Karel Skréta, Michael Leopold Willmann, Johann Georg Heintsch, Jàn Krystof Liska, Johann Rudolf Byss, Peter Johann Brandi, Jàn Kupecky, Franz Anton.
 
Klàster sv. Anezky ceské:
Arte medievale della Boemia e dell'Europa centrale
Le opere presentate nel monastero di S. Agnese di Boemia forma­no una delle sezioni di maggior interesse della Nàrodní galerie. II periodo gotico riproduce tra le fasi più vivaci dell'arte boema, che ebbe peculiare impulso al tempo del re Carlo IV. Di as­soluto valore: Madonna in pietra preceden­te al 1320, la Madonna di Zbraslav, la Ma­donna di Vysehrad e il ammirabile altare di Vyssí Brod.
Una sala ospita sei magnifiche tavole con mezze figure di Santi operati da Magister Theodoricus per la cappella della Croce a KarlStejn cu­riosa commistione tra esigenze di un'ico­nografia ieratica e tendenza dell'artista a una vivace rappresentazione dei caratte­ri.
Di grande interesse anche il superbo al­tare di Trebori operato in­torno al 1380 da un anonimo maestro consi­derato il miglior pittore gotico boemo.

Tra Quattro e Cinquecento
Il secolo XV è riprodotto da un cospi­cuo gruppo di opere. Notare in partico­lare: Crocifissione del Maestro del­l'Altare di Rajhrad, Visitazione del Maestro del Trasporto della Croce di Vyssí Brod e le 14  tavole del ciclo dei Cap­puccini, dipinte prima del 1410.
Spicca per di più S. Agnese del Maestro dell'Altare di Mikulàs Puchner, Gran Maestro del­l'Ordine della Croce. Al secolo successivo sono di proprietà di: S. Caterina del Maestro dell'Altare di Litomùfiice, la bellissima Deposizio­ne del Maestro del Compianto di Cristo di Zebràk e il Martirio di S. Barbara del misterioso Maestro I.W.

Veletrzní palàc:
Arte ottocentesca e novecentesca
Arte francese ed europea dell'800 e dei '900
Il romanticismo fran­cese è raccontato da Eugène Delacroix. Presenti anche opere degli artisti della scuola di Barbizon, come Gustave Courbet e degli esponenti del realismo critico-so­ciale come Honoré Daumier. I lavori di Camillene documentano il progressivo passaggio all'impressionismo, illustrato anche da Édouard Manet con il bel Ritratto di Proust, Auguste Rodin, Claude Monet, Alfred Sisley, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, PaulCézanne, Paul Gauguin,Vincent van Gogh, Henri de Toulouse-Lautrec.
Per la seconda generazione del­l'impressionismo segnalano Maurice Utrillo,Pierre Bonnard
e Maurice de Vlaminck; senza di­menticare l'espressionismo di Signac  e Seurat, e inoltre il celebre Autoritratto di Henry Rousseau il Doganiere, che chiude allegoricamente il XIX secolo. Il '900 vede esposte le opere di Raoul Dufy, Henri Mousse, André Derain; Cadoqués; Bagno), Georges Braquee Pablo Picas­so, proponendo poi i no­mi di Alexandr Archipenko, Geor­ges Rouault, Fernand Lé­ger, Émile-Antoine Bour­delle, Aristide Maillol, Gustav Klimt, Egon Schiele e Oskar Kokoschka.
Arte ceca contempora­nea
La collezione parte dalle opere non figurative di Frantisek Kupka e dalla nascita del cubismo praghese alle esperienze del gruppo di Devútsil e al Surreali­smo: oltre a Kupka vale certa­mente la pena di scoprire artisti quali Bohumil Kubi"sta, Josef Capek, Jan
Zrzavy, Emil Filla, Antonín Prochàzka, Toyen, Vojtéch Preissig, Josef Síma,Zdenék Pesànek
 
 
 
, Josef Wagner, Jan Bauch, Zdenék Rykr, Frantisek Janousek, Frantisek Gross, Frantisek, fino all'arte materiale degli anni '60.
 
Obrazàrna
Le collezioni
Le raccolte rodolfine conservate nel Castello  frutto di quella preferenza per il magnifico, tipica dell'intellettualità tar­do-cinquecentesca, non si limitavano a ogni genere di oggetti d'arte e materiali prezio­si, testimoniando una passione onnivora.
Anche per il naturalismo e per qualsiasi curiosità dalle corna di bue fino a semplici oggetti connessi a fatti insoliti.
 Il patrimonio iniziò a essere disperso dai cortigiani già alla morte di Rodolfo, soffrendo pesanti impoverimenti con la guerra dei Trent'Anni, con lo spostamento di molte opere a Vienna sotto Carlo VI, con il cannoneggiamento di Praga nel 1757 e, oltre al normale stillicidio cui sono sempre soggetti i beni non catalogati, con l'asta all'ammasso indetta da Giuseppe Il nel 1782. A dispetto di tali disavventura, il lascito imperiale resta di rilevante interesse.
L'allestimento della galleria comprende opere di importanti esponenti delle scuole italiana, tedesca e fiamminga, tra i quali si segnalano Tintoretto, Jacopo Palma il Vecchio, Joos van Cleve, Joseph Heintz, Paris       Brandi. Bordone, Hans Schàufelein, Hans Holbein il Vecchio, Pieter Paul Rubens, Michael Ostendorfer, Lucas Cranach il Vecchio.
 
Sale 1-2
Si osservano i lavori di Bartholomàus Spranger, Cornelis van Haarlem, Hans von Aachen, Floris de Vriendt, Adriaen de Vries.
Nella sala 2 sono installate le opere di Frederick van Valckenborgh, a Sala 3. È dedicata quasi per intero ad artisti Italiani e raccoglie i contributi di Monsù Bernardo, Giovanni Contarini, di Guido Reni e della sua scuola di Micco Spadaro, Viviano Codazzi, Johann Heinrich Schónfeld, Leandro Bassano, Francesco Bassano il Vecchio, Jatopo Bassano, Massimo Stanzione, Francesco Furini, Rocco Marconi, Giovan Antonio Pordenone.
Sala 4.
Vi sono conservati i dipinti più preziosi, dove la Sacra Famiglia dell'olandese Lambert Sustris è accostata dai capolavori di Jacopo Tintoretto, Domenico Tintoretto, Paolo Veronese, Domenico Fetti, Carlo Saraceni, ancora Francesto Bassano il Vecchio, Pieter Paul Rubens, Tiziano.
Sale 5 e 6.
Nella sala 5 hanno trovato posto opere per lo più di scuola boema, a firma, tra gli altri, di Norbert
Grund, Jàn Kupecky e Peter Johann Brandi.
La sala 6 propone alcuni ritratti di Asburgo di scuola spagnola, nonché i lavori di un ignoto maestro italiano del 1575, Frans Luycx, Rosa da Tivoli, Bassano il Vecchio, Giovan Battista Quadri. Impressionante la documentazione sulla compattezza originaria della collezione, che conteneva decine di opere di Dúrer e dei Bruegel, oggi divise tra diverse istituzioni.

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