Madrid non è città di monumenti strepitosi, di angoli emozionante, di antichità emozionanti, è piuttosto una città la cui bellezza consiste nell'insieme: nel gusto baroccheggiante degli edifici della Gran Via, nell'atmosfera di una plaza Mayor che continua a essere un centro di vita cittadina, nel precipizio dei muri della calle San Miguel che aprono la bocca su vecchie cantine piene di musica, nell'intersecarsi di strette stradine nella Madrid de los Austrias, ovvero la dinastia di Carlo V e Filippo II.
Al fulcro museale, al Palacio Real, alle chiese e piazze storiche, dirigerà la propria attenzione ai quartieri un po' meno pubblicizzati, aprirà anche che Madrid comprende tutte le proprie contraddizioni, dalla convivenza di fastfood e tabernas" alla vicinanza tra vie o quartieri eleganti, fino all'inverosimile, ai barrios dove i ritmi di vita sono quelli della provincia.
Palazzo Reale
Visita guidata a pagamen-to, in inverno, ore 9.00-17, domenica e festivi, ore 9-14; in estate 9-18, domenica e festivi ore 9-15; chiuso durante i ricevimenti di Stato.
Biglietto cumulativo con l'Armeria Reale. Come tutte le residenze incaricate da Filippo V, primo sovrana della dinastia borbonica, rappresenta in maniera palese l'influenza del gusto francese
Presentando più di un relazione con il Louvre. II maniero originario, fondato sull'altura un tempo occupata dal castello dell'Alcàzar, era andato demolito, nell'incendio del 1734. Fiilippo V ne affidò la ricostruzione all'architetro messinese Filippo Juvarra, e dopo la sua morte a Giovanni Battista Sacchetti e Tizón Ventura Rodríguez, che rividero il progetto in chiave neoclassica, secondo il gusto del nuovo sovrano Carlo III: questi iniziò il palazzo nel 1764. La reggia forma un vasto quadrato con corpi angolari sporgenti; ogni fronte è scandita da alti pilastri e colonne. Sul lato sud, la facciata principale è anticipata dal grande cortile della plaza de la Armeria, costeggiata sui lati lunghi da porticati.
Un grande ingresso con pilastri e colonne dà accesso al portico cui fa capo lo scalone principale, opera di Francisco Sabatini, di fronte al quale è collocata una statua di Carlo III.
Le sale reali
Saliti al primo piano, si supera il salón de Alabarderos, il cui soffitto fu decorato da Giovanni Battista Tiepolo e le cui pareti sono decorate da arazzi settecenteschi, quindi si entra nel salón de Columnas per osservare la Nascita del Sole di Corrado Giaquinto nel soffitto e i cinque arazzi con gli Atti degli Apostoli tessuti a Bruxelles nella prima metà del '600 su cartoni di Raffaello. Il successivo salón de Trono, tuttora riservato alle cerimonie ufficiali, mantiene la decorazione dell'epoca di Carlo III, con mobili e specchi rococò, sculture, orologi inglesi e svizzeri, due grandi lampadari, quattro leoni in bronzo dorato e, nella volta, l'Allegoria della grandezza della monarchia spagnola, altro affresco del Tiepolo.
Le sale del Gasparini
È poi la volta degli appartamenti di Carlo III, dedicatia a Mattia Gasparini, l'artista napoletano che ne sistemò il palinsesto decorativo. Sul soffitto della salata de Gasparini, l'affresco con il Trionfo dell'imperatore Traiano si deve al maestro boemo Anton Raphael Mengs, così come il Trionfo di Ercole nell'antecàmara de Gasparini, che ha mantenuto della sua ricca quadreria quattro Ritratti di Carlo IV e di Maria Luisa, compiuti da Goya. Il salón de Gasparini è quello conservatosi più completo nell'impianto decorativo rococò, che enumera stucchi, marmi, un lampadario monumentale, un orologio con automi e due busti romani; segue il così chiamato salón de Carlos III, camera da letto del sovrano, il cui Ritratto è opera del pittore valenciano Mariano Salvador Maella.
Gli altri ambienti del palazzo
Custodiscono preziose collezioni di arti applicate: le pareti e il soffitto della sala de Porcelana sono ricoperti di piastrelle in maiolica, nella saleta Amarilla si osservano arazzi tessuti dalla manifattura reale e mobili settecenteschi, mentre il salone del Comedor de Gala, impiegato per i pranzi ufficiali dei reali, mostra preziosi arazzi fiamminghi del XVI secolo; sul soffitto soggiornano l'Aurora di Mengs, il Colombo di fronte ai re cattolici di Antonio Gonzàles Velàzquez e la Resa di Granada di Bayeu y Subias.
Collezione di orologi
Nella sala de Relojes è presentata solo una piccola parte della grande collezione di orologi raccolta dai reali di Spagna tra il XVIII secolo e i giorni nostri: risaltano un orologio francese del primo '700 con un elefante che mantiene il globo e due esemplari inglesi, uno rococò e l'altro in stile georgiano.
Argenteria e porcellana. La sala de Piezas de Plata racchiude una collezione di pezzi d'argenteria d'uso quotidiano, organizzati in ordine cronologico; la sala de Piezas de Porcelana espone vasellame dall'epoca di Filippo V a quella di Alfonso XIII, con il vertice dell’eleganza rappresentato dai 630 pezzi della vajilla de paisajes,ognuno con un paesaggio diverso. Dalla Galería si esce attraverso la scala principale, non senza aver visitato la Real Capilla, una tra le parti architettonicamente più importanti del palazzo, le cui pareti sono ornate da colonne di marmo nero; gli affreschi si devono al Giaquinto
Armeria Reale
Visita a pagamento, stesso orario e biglietto cumulativo con il Palazzo Reale; ingresso sulla plaza de la Armeria.
È una tra le più ricche raccolte del genere in Europa, tale da contendere il primato continentale alla famosa raccolta di Vienna. Iniziata da Carlo V, contiene preziose armature di fabbricazione italiana e tedesca dei secoli XVI-XVII, appartenute all'imperatore e ad altri sovrani, cui si accostano importanti cimeli di guerra, come la tenda di Francesco I a Pavia, le armi e gli abiti dell'ammiraglio turco Ali Pacha, ucciso nella battaglia di Lepanto. Nello stesso edificio ha sede la Real Officina de Farmacia, comprovata da Filippo Il nel 1594.
Catedral de Nuestra Senora de la Almudena
Visita, ore 10-14 e 18-20. II vescovado di Toledo, contrario al trasferimento della capitale a Madrid, riuscì a bloccare fino al 1879 l'inizio dei lavori per la realizzazione della nuova Cattedrale. Questa, benedetta da Giovanni Paolo Il nel 1993, si presenta sotto il profilo architettonico come un riassunto delle esperienze artistiche percorse dalla Spagna nel '900, dal neogotico al neobarocco.
Museo de Carruajes
Visita a pagamento, ore 10-12.45; domenica e festivi, ore 9-14.45; ingresso dal paleo Virgen del Puerto. In quello che fu il giardino d'inverno del Palazzo Reale, all'angolo nord-ovest del Campo del Moro, un pergolato moderno dà accoglienza a una ricca collezione di carrozze e berline di fabbricazione francese e spagnola, in gran parte risalenti al XVIII e al XIX secolo. Tra i pezzi più antichi risultano la portantina di Carlo V e la tardo-seicentesca carroza negra; notevole meraviglia suscitano anche la carrozza reale usata per i matrimoni di Alfonso XII e Alfonso XIII, la carrozza di Carlo IV.
Muralla musulmana
In Cuesta de la Vega si possono osservare gli unici resti visibili della cerchia muraria alzata dagli arabi a cavallo tra il IX e il X secolo. La cerchia scendeva dall'Alcàzar a toccare la Puerto de Moros, per poi accompagnare il tracciato della cava Baja fino alla Puerto Cerrada poi lungo cava de San Miguel e la Escalinata, ricongiungendosi infine all'Alcàzar
San Francisco el Grande
Visita guidata a pagamento, in inverno, ore 11-13 e 16-19; in estate ore I I-13 e 16-19; domenica e lunedì chiuso.
Secondo la tradizione, nel 1214 S. Francesco d'Assisi concluse un viaggio in Spagna per visitare la tomba di S. Giacomo a Santiago de Compostela. Fermatosi a Madrid, abitò in un'umile dimora di fianco al convento, che fu scambiato dalla grande chiesa attuale, elevata a partire dal 1761 da Francisco Cabezas.
Sotto il pronao, ornato di marmi e mosaici, sette porte introducono nell'interno, dove si ricongiunsero le Cortes fino alla realizzazione del Congreso de los Diputatos: è un enorme vano circolare con sette cappelle perimetrali, retto da una cupola similmente maestosa.
Opere d'arte nella chiesa di S. Francisco
Il ricco apparato decorativo vede subentrare lungo le pareti statue degli Apostoli, nella volta e nelle cappelle affreschi e pale d'altare del tardo '700 e dell'800: nella prima cappella a sinistra, la Predica di San Bernardino è opera giovanile di Goya. Gli stalli cinquecenteschi del coro arrivano dall'antica certosa di EI Paular e dal monastero di EI Parrai, situati presso Segovia. Il piccolo museo ospita una collezione con dipinti di Francisco Zurbaràn, Alonso Cano, Bartolomé Carducho, Diego Velàzquez e Pieter Paul Rubens.
de la Morería.
Non bastasse il nome, anche la fitta maglia viaria rivela che si tratta del quartiere abitato dalla comunità musulmana dopo la reconquista. La plaza de la Paio dove i contadini depositavano le tasse in natura, ne è il cuore: il suo nome ricorda la passata presenza del mercato del grano.
Sullo slargo prospetta la capilla del Obispo, adiacente alla parrocchiale di San Andrés, bell'esempio di passaggio dal gotico al rinascimento; la navata interna conserva uno stupendo retablo plateresco in marmo e le tombe della famiglia Vargas, scolpite nella seconda metà del XVI secolo dal maestro Francisco Giralte.