Parchi urbani e giardini a Madrid

I parchi della capitale sono sostanzialmente un luogo di unione. Infatti, ciò che contraddistingue le aree verdi madrilene è proprio la loro funzione non solo di svago oevasione ma anche di luogo sociale, che è stata invariata con il passare dei decenni. Per questo motivo, passeggiando per i loro viali si ha l’occasione di sperimentare, ancora una volta, il caloroso e aperto vivere spagnolo.

Fra le aree più note e frequentate il primato spetta indubbiamente al parque del Retiro, che si segnala non solo per la sua bellezza ma anche perla sua posizione nel cuore della città. Meritano comunque di essere citati e visitati il parque de Oeste e il Real jardín botanico.
Con i suoi 143 ettari di su­perficie è il polmone verde piùgrande di Madrid. In passato l'area era presa dal duca di Olivares, che vi voleva innalzare una sorta di città reale. Da questo intento deriva il nome del parco che doveva servire come luogo di riposo per la nobiltà spagnola. L'ambi­zioso progetto, presentato a corte nel 1630, fu affidato agli architetti Crescenzi, Gómez de Mora e Carbo­nell.
Gli incaricati riusciro­no a erigere solo una par­te dell'enorme complesso, nello specifico una sala da ballo, il Casón del Buen Reti­ro e il Salone dei Regni, che oggi accoglie il Museo dell'Ejército.
Gli architetti avevano anche predisposto un'area che doveva essere invasa da giardini, uno zoo per animali selvaggi e una voliera per uccelli eso­tici. A quest'epoca risale anche la realizzazione del lago artificiale, sulle cui acque erano messi in scena dram­mi e finte battaglie. Nei decenni successivi il parco fu accresciuto da altri ele­menti. Durante il regno di Filippo V fu al­lestito un giardino alla fran­cese, mentre il re Carlo III fece costruire la reale fabbrica di porcel­ Infine Carlo IV vi fece collocare un ervatorio astronomico.

Il
parco oggi.
Da quel momento il parque del Retiro è uno dei luoghi di evasione preferiti dai madrileni. presenta al suo interno giardini all'italiana e alla francese, di fianco a zone con una vegetazione più selvaggia. qui gli abitanti della capitale amano correre e fare lunghi giri in bicicletta. Presso il lago artificiale, vicino allo sce­nografico monumento ad Alfonso XII è possibile affittare barche a remi.
Nel parco sono anche preparate molteplici zone dove orga­nizzare pic-nic. Uno dei mo­numenti del parco più ap­prezzati è sicuramente il Palacio de Cristal, realizzato nel 1887. Da segna­lare, i magnifici jardines de Cecilio Rodríguez, verso il lato est del parco.

Le iniziative culturali.
Il parque del Retiro è noto non solo per la sua bellezza naturale e artistica, ma anche per il ruolo di grande importanza che riveste all'interno della vita culturale cittadina.
Il Comune infatti si occupa dell'organizzazione di molteplici concerti e fiere, che si tengono spesso nei jardines de Cecilio Rodríguez.
Uno degli appuntamenti più rilevanti è certamente la Feria del Libro che si svolge in primavera inoltrata. Durante l'estate si tiene una programmazione gratuita di film all'aperto nel­la zona a sud-est del parco chiamata La Chopera, mentra ogni fine settimana all'entra­ta presso la puerta de Alcalà ci sono spettacoli di bu­rattini.
 
Real jardín botanico
Dove: ingresso da plaza Murillo. Info: tel. 914203017.
Come arrivarci: metro I, fermata Atocha.
Orario: tutti i giorni, dalle 10 fino al tramonto.
Il giardino botanico nacque per volere di Ferdinando VI nel 1755, ma fu inaugu­rato solo nel 1781, sotto il regno di Carlo III, che ave­va dato all'architetto Juan de Villanueva il com­pito di costruire il padiglio­ne che lo avrebbe ospitato.
L'intento del sovrano, da sempre ammaliato dalle nuove scoperte scientifi­che, era quello di racco­gliere e coltivare tutte le specie provenienti dai ter­ritori dell'impero spagnolo, e di ingrandire un centro di ricerca scientifica per rifornire di estratti medici­nali gli ospedali della capi­tale.
I lavori vennero asse­gnati al botanico Casimiro Gómez Ortega. In seguito alle vicende politiche che misero in disordine il paese il giar­dino cadde in uno stato di totale abbandono. Nel 1929 fu decisa la costru­zione di una nuova serra più moderna nella quale fossero ricreate le condi­zioni climatiche benevoli per lo sviluppo delle varie specie di piante.
Oggi sono conservati oltre 30.000 esemplari, originari da ogni parte del mondo. Di peculiare interesse la parte dedicata alle specie tropicali, dove si possono osservare bellissimi cactus.

Parque dell'Oeste
Dove: ingresso dal paseo Pintor Rosales
Come arrivarci: metro 3, fermata Mondoa, oppure metro 4, fermata Argiielles.
Orario: tutti i giomi dall'alba A tramonto.
Il parque dell'Oeste parte dal centro della città per arrivare alle zone residenziali della periferia. Una sua prima riconversione si ebbe grazie a Cecilio Rodríguez che tanta parte ebbe nella tutela del verde della capitale. Distrutto durante la guerra civile fu totalmente riprogettato intorno agli anni Cinquanta '900.
Oggi è uno dei parchi più raffinati della capitale,contraddistinto dalla presenza molteplici terrazze, specie vicino al paseo Pintor Rosales­, dove nella bella stagione è facile vedere studenti uni­versitari seduti sulle panchine.
Il parco è percorso da viali ombreggiati con ai lati molteplici statue, nonché da un fiume artificiale. Da segnalare la presenza del Teleférico, una funivia che porta al parque de la Casa de Campo. Sotto la stazione di partenza della funivia è probabile visitare la Rosaleda, un magnifico roseto, che nei mesi di maggio e giugno attrae molti visitatori.
Il lato sud del parco, generalmente noto come parque de la Montana è invece occupato dal suggestivo tempio del Debod.

Palacio de Cristal de la Arganzuela
Dove: paseo de la Chopera
come arrivarci: metro 3, fermata Legazpi.
Orario: tutti i giorni, ore 9.30.11.30. Chiuso lunedì.
Il palazzo all'inizio del '900 faceva parte del quartiere ccupato dal mattatoio Municipale. Oggi accoglie una delle serre più all'avanguardia del continente, sorta nel 1992 per celebrare l'assegnazione a Madrid del titolo di capitale europea della cultura. Questa bella costruzione in ferro e vetro insedia una superficie di circa 7.000 metri quadrati e si presen­ta con una fontana di forme arabe al centro e quattro settori di forma rettangolare che accolgono ambienti subtropicali, tro­picali e desertici.

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