Gastronomia a Madrid : cucina, piatti tipici, prodotti tipici, vini

Un posto di assoluto rilievo tra i piatti di stretta origine madrilena spetta z'altro al cocido, chiamato anche olla, o pote, o ancora escudella, a seconda della zona del paese in cui viene cucinato. II cocido si ottiene mettendo a bollire,insiemetre tipi di componenti basilari: carni, legumi e verdure, le proprie di ogni zona. Alla fine della cottura, il cocido si serve spesso in tre portate, che vengono dette in gagnolo vuelcos.
Prima si presenta la zuppa, con il brodo nel quale il tutto è stato bollito; subito dopo i legumi e le erdure, ed infine la carne. a la nota comune dei cocidos spagnoli è il cece, legume che fu portato qui dai cartaginesi, che rappresenta la base del cocido madrileno ed andaluso.

A Madrid questo Matto ha una gran fama e riscuote grande successo, dovuti probabilmente anche alla qualità dell'acqua i cui viene bollito, la celebre acqua di Lozoya, che tempera al meglio la rudezzadei ceci.
A Madrid incontra una gran celebrità anche la zuppa d'a­glio che si prepara in tutto il territorio spagnolo, ma non con lo stesso risulta­to di sapidità. Que­sta zuppa accoglie pane, aglio, olio e paprica, e il suo gu­sto si deve alla bra­vura ed abilità del cuoco.
Ma di Madrid si dice anche che è il porto più alto del mondo. Non perché sia unita al mare, ma per­ché in nessun'altra città del pianeta si mangia tanto pesce come nella capitale spagnola. Un piatto abbastanza diffuso è poi il pagello, na­to come piatto natalizio a base di pesce, che si cuci­na al forno ricoperto di pa­ne grattuggiato e prezze­molo, con pezzetti di limo­ne conficcati sul dorso. È ottimo, pur non asso­migliando per niente a quello che si prepara nelle province basche. La trippa madrilena si pre­para con un'aggiunta di po­modoro, cipolla, lauro e ti­mo al quale si inserisce un po' di salsiccia e pezzetti di prosciutto.
Ottimi infine alcuni dolci tradizionali di Madrid: le torrijas di primavera e di Pa­squa, i bunuelos, una sorta di frittelle che si mangiano a novembre, il marzapane e il torrone, e le ciambelle all'a­nice che si preparano per la festa di S. Isidro.
 
Mangiare di giorno e di notte
La pietanza big è rappresenta­ta dai bocadillos; piccoli filoni di pane che, tagliati a metà, vengono riempiti di salumi locali, il tutto seguito da un buon caffè. Ma si pos­sono consumare anche due distinte colazioni: la prima a base di caffelatte, biscotti e toast, oppure con burro e marmellata; la seconda, tra le 10 e le 11, con uno spuntino ac­compagnato da caffè, succhi di frutta o birra. Alle 13 ci si ferma al bar per un bicchiere di vino con topos.
La comida è il pranzo vero e proprio e si consuma ge­neralmente a casa verso le 14: usualmente, il pranzo è prodotto da un primero o antipasto che spazia dalle ver­dure ai salumi; da un segun­do con carne o pe­sce; da un postre che comprenden­te frutta, dolci o gelato. Intorno alle 17.30 arriva il momento dello spuntino pomeridiano, che si consuma nei caffè, salones de tè e pastelerias.
Alle 19 giunge alla fine il momento dell'aperitivo,con tapas, antipasti vari che vanno dalle olive ai calamari, le patate con maionese, sherry, birra o vino.
La cena, o comida de la torde, si consuma attorno alle 21, ma in estate gli spagnoli non si risiedono mai al ristorante prima di mezzanotte.
Uscire a mangiare, in Spagna, è un rito che trascina, tutta la famiglia e gli amici cne si prolungano fino a arda notte. Sia come sia, si vverte in Madrid il tranquillo godimento di queste folle intente a buttar giù a cafè con teche e churros, e poi birra e boquerones, e poi calamares e vino bianco, in una ronda quotidiana che ha fatto credere al mondo che gli spagnoli mangino molto tardi mentre in realtà spettano solo di ripigliarsi da quel pasto che loro chiamano aperitivo.
 
I pasti sono ancora una cosa seria, con i ritmi necessari per gustare con calma i diversi piatti: due ore a tavola sono la regola in un ristorante, liberamente dalla qualità e dal prezzo. Per tutti i ristoranti poi, a pranzo è in vigore l'obbligo del menù dei día, che dovrebbe coincidere al 70% del prezzo di un menù alla carta e dove sono spesso inclusi un antipasto, una portata principale, un dessert, pane e vino; a volte c'è la probabilità di scegliere fra due o tre piatti.
Se il locale prevede un menù del dia, davanti alla porta appare un cartello con l'elenco delle portate; quando non sono chiaramente citati pane, caffè, bevande, dessert e tasse, il pasto costa certamente molto di più rispetto al prezzo esposto.
I prezzi, tanto per il ristorante a cinque forchette quanto per quello a conduzione familiare, sono ormai schierati a quelli praticati in Italia.
Ordinando piatti separati dal menu si spende una cifra più notevole, ma si mangia an­che risolutamente meglio. Il menu è strutturato in diver­se portate così suddivise: ensaladas, zuppe e anti­pasti sono le prime voci che si trovano sulla lista.
Le entremésas di per sé potrebbero bastare per un pasto: patate, insalate varie, asparagi, acciughe, affettati, formaggi. Le portate seguenti sono elencate come carne, frutti di mare, pesce, riso, uova, verdura. Le portate a base di carne possono ancora essere suddivise in maiale, vitello, agnello.
 
Sono pochi i luoghi al mon­do che come Madrid ospita­no innumerabili locali per metro quadrato dove si può bere un buon aperitivo. Il fatto è che l'aperitivo, oltre a riempire lo stomaco, è un vero momento di socializza­zione che esprime al meglio il modo di vivere degli abi­tanti di Madrid. È l'occasione giusta per imbattersi in ami­ci, gli amici degli amici, la fa­miglia e per fare conoscenza con molte persone.
L'aperitivo madrileno è fat­to di topos - per stuzzicare l'appetito - seguite da un cocktail, da una birra o da una bibita dissetante per renderle più gustose. Ma, principalmente, il citato di vino è l'accompagnamento ideale: un bicchiere riempi­to con quattro dita di vino, da rifare più volte alter­nando il piacere del bere a quello del mangiare topos.
Un giro per i più famosi lo­cali di Madrid che servono topos non può partire che dalla Huertas Cerveteria Ale­mana, un locale affacciato su Plaza de Santa Ana fin dal lontano 1904. Un tempo fre­quentato da tutto il mondo artistico-culturale di Madrid, oggi è testualmente aggredito dai turisti tra uno sguardo al Palazzo Reale e una visita al Prado.

Vini
Appropriate condizioni na­turali per la coltivazione della vite ed una antica tra­dizione vitivinicola si uniscono nella denominazione d'origine Vinos de Madrid, la cui area di produzione si di­vide in tre sottozone: di Arganda, sulla riva sinistra del fiume Jarama, compren­de 26 municipi nei quali si arano i vitigni bianchi Airén e Malvar e il rosso Tin­to Fino;di Navalcarnero, 19 municipi a sud di Madrid, dove le va­rietà principali sono la ros­sa Garnacha e la bianca Mal­var; sottozona di San Martin de Valdeiglesias, compren­de 9 municipi a sud-est di Madrid, sulla riva destra del fiume Alberche, dove si coltivano le varietà Garna­cha rossa e la bianca Albillo.
Il rilievo ed il suolo varia­no nelle tre sottozone. In quella di Arganda, la topo­grafia è ondulata, con ter­reni di marna e calcare morbidi. A Navalcarnero, ai rilievi dolci, si associano terreni bruni, poco calca­rei. La sottozona di San Martin de Valdeiglesias presenta invece rilievi più mossi, con terreni molto sabbiosi e poveri di calcare.
Il clima è nell'in­sieme continentale secco, con solo 400 mm di piog­gia annuali e temperature molto estreme. Grande lu­minosità ed elevata evapo­traspirazione completano il profilo climatico della zona.
Nelle tre sottozone si pro­ducono vini rossi, rosati e bianchi. I rossi di San Mar­ tiri de Valdeiglesias sono vini robusti, ricchi nel cor­po e nel colore, molto fruttati e saporiti, di bassa acidità, caldi ed energici. Nella sottozona di Argan­da si creano vini rossi di buona livrea, moderata gradazione, bilanciati, che sottoposti ad invecchia­mento in botti di rovere, comperano complessità ed eleganza.
Infine, i bian­chi più significanti sono quelli di Arganda, pallidi, leggeri e fruttati al palato. A San Martin de Valdeigle­sias i bianchi "brezzati" di Albillo, hanno una antica tradizione. I rosati di San Martin de Valdeiglesias e Navalcarnero sono molto fruttati.

Offerte viaggio e vacanze nelle citta' di Firenze (hotel, alberghi, ristoranti, agriturismo ...), di Parigi,  di Roma e di Venezia. Vacanze nei parchi di montagna del Lazio.