Vienna è una città dotata di un patrimonio museale tra i più estesi e dei più svariati generi. Una particolarità che ha radici antiche. Tra le grandi collezioni d'arte europee, in fatti, quella della Casa d'Asburgo fu cominciata molto anticipatamente, con nuclei risalenti perfino al medioevo e dotata di metodicità nel '500. Già in quel secolo esistevano le raccolte di armi, di arti e di oreficeria.
Esse furono proseguite dagli Asburgo nei secoli successivi, rimandando il gusto, la cultura e le inclinazioni dei diversi esponenti della famiglia.
Carlo VI ebbe il merito di costituire e ordinare la Pinacoteca, Maria Teresa aumentò il corpo di opere fiamminghe, Giuseppe II riordinò le raccolte nel Belvedere e infine Francesco Giuseppe continuò il lavoro di tutela e di sistematizzazione del grande patrimonio.
L'attuale edificio fu innalzato volutamente secondo criteri di illuminazione e allestimento all'avanguardia nella museografia della seconda metà dell'800.
Nacque così il Kunsthistorisches Museum, che accoglie i capolavori della storia dell'arte di ogni epoca e che vanta una sontuosa cornice.
La tradizione artistica nazionale è ben riprodotta anche dalla Galene des XIX und XX jahrhunderts posta nel Belvedere Superiore, che offre un grande panorama sull'arte austriaca dal periodo neoclassico ai giorni nostri. Infine, il MuseumsQuartier, aperto al pubblico nel 2001, è uno dei più grandi complessi culturali del mondo ed è valutato il fiore all'occhiello della capitale. Comprende il Leopold Museum, il Museum modemer Kunst Stiftung Ludwig Wien e lo Zoom Klndermuseum.
Kunsthistorisches Museum
Il museo di storia dell'arte occupa l'immenso palazzo di Maria¬Theresien-Platz, di fronte a quello del Naturhistorisches Museum. Entrambi furono innalzati nel 1872-1881 da G. Semper e K. Hasenauer a commemorazione degli Asburgo. La lunga facciata presenta un corpo centrale sporgente, superato da un'alta cupola e decorato, nella balaustra di coronamento, da statue di grandi artisti.
L'ingresso presenta ai lati due grandiosi statue rappresentanti la Scultura e la Pittura. Considerato tra i più rilevanti musei del genere in Europa, vanta una ricca pinacoteca, oltre a molte collezioni fra cui spiccano quelle egizia e orientale, d'arte antica, di scultura e arti decorative, e inoltre di numismatica, tutte esposte nella sede principale.
Le altre collezioni hanno trovato ubicazioni diverse: I'Hofburg ospita il Tesoro, la collezione di armi e armature e quella di strumenti musicali, mentre la collezione di carrozze si trova a Sch&nbrunn.
La visita inizia al piano rialzato, dove si entra dall'imponente atrio d'ingresso. L'attenzione è attratta dal grande gruppo scultoreo di Teseo e il Centauro, capolavoro di Anto nio Canova, collocato in una posizione appositamente studiata per mettere in risalto l'opera e l'assetto scenografico dell'ambiente.
Collezione egizia e orientale.
La collezione egizia e orientale occupa le sale I-VIII. Fra i reperti di culto funerario si segnalano due colonne di tempio in forma di fasci di papiri; sarcofago in metanfibolite di Nes-Sciu-Tefnut, sarcofago mummiforme in basalto di Pa-Nehem-Ese, sarcofago in basalto di Pede-Pep, stele funerarie, sarcofagi lignei e corredi funerari provenienti dagli scavi dell'area di Giza.
Reperti del periodo predinastico.
In questa parte della collezione si notano alcune importanti stele funerarie e sarcofagi lignei policromi; fra i reperti di scultura dell'epoca tarda: colonna di tempio in granito rosa, due statue di Sekhmet dal tempio di Mut; statuaria di divinità in bronzo; varie stele funerarie.
Reperti dell'Antico, Medio e Nuovo Regno.
Tra le sculture del Medio e Nuovo Regno si trovano stele funerarie della XVIII-XIX e XXII dinastia, frammento di piede colossale, piedistallo per barca rituale.
Un cenno caratteristico meritano le statue assise di Horus e Haremhab, statue assise di Meri-Ptah, Si-Ese e Kafi, statua in granodiorite di Sebek-Em-Sauf, ippopotamo in maiolica azzurra; fra le sculture dell'Antico Regno è particolarmente interessante la statuetta in alabastro di Ba'ef-Ba, e inoltre un gruppo di famiglia di ltjef e statuetta di scriba. Ma, sicuramente, il pezzo più notevole di tutta la collezione è la mastaba del principe Ka-Ni-Nisut, decorata di rilievi.
Collezione di arte antica
La collezione di arte cipriota si segnala per le terrecotte, statuette fittili, alcune opere di statuaria cipriota in pietra, sculture e rilievo funerario da Palmira, tesoro di Giove dolicheno. Per quanto riguarda la scultura greca, l'attenzione è attirata dal sarcofago delle Amazzoni. Interessanti anche il ritratto di Aristotele, la statua di Artemide, marmo ellenistico; bronzi greci dei secoli V-IV a.C.
Il museo accoglie anche alcuni esempi di scultura greco-romana, in particolare due rilievi in marmo da fontana: leonessa che allatta i piccoli e pecora con agnello. Da segnalare anche un sarcofago raffigurante la Caccia al leone e un altro raffigurante Claudio e Germanico con le loro mogli. Per quanto riguarda l'arte della tarda antichità nel museo è presente una raccolta di ritratti dipinti su tavolette di legno provenienti dall'Egitto.
Al termine di questa sezione si osservano esemplari di stoffe copte, arte paleocristiana e del periodo barbarico fra cui oggetti trovati in tombe romane, germaniche e slave dopo il secolo IV, ori germanici.
Collezione di scultura e arti decorative.
Questa collezione ha sede nelle sale dell'ala orientale, alle cui pareti è ordinata la collezione di arazzi, una delle più ricche del mondo; contiene circa 900 pezzi fiamminghi e francesi dal secolo XVI al XVIII. Apprezzabili le serie delle Storie di Mosè, delle Virtù, dei Vizi, dei Segni dello zodiaco, e la serie di Fontainebleau operata nel 1540 per Francesco I. Da segnalare anche la presenza di mobili e cristalli d'arte barocca e rococò: fra questi figurano statuette equestri in avorio di Carlo VI, Giuseppe I, Leopoldo I, opera di B. Steinle.
Primo barocco tedesco, olandese e italiano.
Questa parte del museo comprende opere di A. Algardi, C. Rusconi, Duquesnoy, L. Kern. Di particolare interesse due dipinti di A. de Vries: il Ritratto dell'imperatore Rodolfo II e il Cristo alla colonna. Molto nutrita anche la sezione di gioielli, dove si possono osservare pietre dure della corte di Praga, oreficerie tedesche del secolo XVI, nonché gioielli, cammei,. Un cenno particolare merita il boccale detto di S. Michele in oro, gemme, perle e smalti.
Collezione di bronzi
Espone molti capolavori fra i quali si segnalano opere del Giambologna, nonché quelle di Sansovino, A. Fontana, A. Vittoria, T. Aspetti, N. Roccatagliata. Da riportare anche uno stipo milanese del 1567, ossia un tipo di mobile di uso domestico. Particolare attenzione merita la celebre Saliera sbalzata in oro con l'allegoria della Terra e del Mare, che Benvenuto Cellini fece per Francesco I di Francia. Seguono piccoli bronzi e oreficerie tedeschi del '400 e '500, piccoli bronzi di A. Riccio, busti e bronzi dell'Antico.
Sculture italiane del secolo XV
Si tratta di una sezione particolarmente interessante perché vi sono esposti veri capolavori. Si inizia con Donatello di cui si osserva la Madonna dell'Umiltà, un tondo in bronzo che presenta una cornice marmorea forse opera di Desiderio da Settignano. Seguono opere di Francesco Laurana, Antonio Rossellino con la stupenda Madonna col Bambino, Desiderio da Settignano.
Un cenno particolare merita Luca della Robbia con una delicata Madonna col Bambino e Bertoldo di Gio-vanni. Fra le sculture gotiche dei secoli XIV e XV, Madonna col Bambino di T. Riemenschneider e la Madonna di Krumau. La sezione prosegue con avori gotici e romanici, smalti limosini, oreficerie romaniche.
Da segnalare anche l'originale collezione di globi, orologi, automi e strumenti scientifici dei secoli XVI¬XVII.
Gemàldegalerie.
La pinacoteca rappresenta una delle parti più stimate del museo e si giunge salendo il grande scalone. Accoglie dipinti dei più grandi artisti europei, in parte conseguiti alla corte asburgica, in parte acquisiti da chiese e conventi dell'Italia e delle Fiandre. Fra le molteplici opere presentate si segnalano le più importanti.
Pittura italiana del XV e XVI secolo
Accoglie opere di Pisanello, Cosmè Tura, Antonello da Messina, An¬drea Mantegna e Benozzo Gozzoli. Lorenzo Lotto è presente con il notevole Busto di giovane e Sacra Conversazione.
Seguono Andrea del Sarto, Moretto da Brescia, G. Savoldo, Jacopo Bassano e Dosso Dossi. Da notare anche due dipinti del Perugino: Madonna e quattro santi e Madonna e due sante. Parmigianino è riprodotto dal Ritratto virile e dall'Autoritratto col vetro concavo. Un cenno particolare meritano Raffaello, di cui si osservano la Madonna nel verde e S. Margherita, e Correggio con Ganimede e Giove e lo.
Tiziano e Giorgione
Numerose le opere di Tiziano conservate in questa parte del museo, fra le quali si segnalano: il Ritratto di Isabella d'Este, Ecce Homo, Danae, il Ritratto di Giovanni Federico di Sassonia, il Ritratto di Jacopo de Strada, Pastore e Ninfa, Ritratto di Paolo III, la splendida Madonna delle ciliege e la Madonna detta Zingarella. La pinacoteca accoglie considerevoli quadri di Giorgione, quali l'Adorazione dei pastori, gusto di giovinetta e I tre filosofi.
Altri maestri della pittura veneta.
Fra le molteplici opere dei maggiori esponenti della pittura veneta si indicano quelle di Palma il Vecchio, di cui si osservano la Visitazione, Sacra Conversazione e Violante, e i dipinti di Giovanni Bellini. Molto importante la presenza di Tintoretto e del Veronese. Per quanto riguarda Tintoretto si osserva il bellissimo Cristo alla colonna, mentre Tiepolo è rappresentato da Annibale trova la testa di Asdrubale e Morte di Bruto.
Pittura europea del XVII e XVIII secolo.
Per quanto riguarda la produzione italiana si indicano le opere di Guido Reni, ma soprattutto quelle di Caravaggio, di cui si osserva la magnifica Madonna del Rosario e il David. Importanti anche la tela di Luca Giordano L'Arcangelo Michele. Particolarmente note sono le opere di G. Arcimboldi, raffiguranti L'acqua, Il fuoco, L'estate e L'inverno. La pinacoteca ospita diverse opere di Velàzquez.
Pittura fiamminga e olandese.
Si tratta di una delle sezioni più notevoli della pinacoteca, che espone capolavori come il Ritratto del cardinale Albergati di Jan van Eych, l'Altare di S. Giovanni di Memling e Paradiso terrestre e Deposizione di van der Goes. Da avvertire anche due tele del Maestro di Heiligenkreuz, raffiguranti l'Annunciazione e lo Sposalizio di S. Caterina, e inoltre Gerrit van Haarlem con la sua Deposizione e soprattutto Bosch, di cui si osserva la celebre Salita al Calvario.
Brueghel e Dúrer. Eccezionali sono le collezioni delle opere di Pieter Brueghel il Vecchio e di Albrecht Dúrer, che rappresentano tra le migliori prove dei due artisti.
Del primo si ammirano: le Nozze al villaggio, la suggestiva Strage degli innocenti, l'incontro del Carnevale e della Quaresima.
Di A. Dúrer sono presenti il celebre Ritratto dell'imperatore Massimiliano, Martirio di diecimila cristiani, Madonna col Bambino, Adorazione della Trinità e Ritratto di veneziana.
I Cranach, gli Holbein e van Dick. Di Cranach il Vecchio si ammira la Crocifissione, Giuditta e S. Girolamo penitente, mentre di Cranach il Giovane spicca la Caccia all'elettore di Sassonia. Di Holbein il Vecchio merita attenzione la bella Madonna col Bambino, mentre di Holbein il Giovane spicca la notevole serie di Ritratti. Ben rappresentata la pittura di van Dyck: Mercato di pesci, S. Francesco d'Assisi.
Rubens e Rembrandt.
Di Rubens sono presentate diverse opere, tra cui il Miracolo di S. Ignazio, Elena Fourment, Inondazione, la Festa di Venere, Isabella d'Este, Assunta, un Autoritratto. Di Rembrandt sono presenti l'Apostolo Paolo, il Ritratto della madre.
Secondo Piano
È la sede della Sekundàrgalerie, ossia della galleria secondaria della pinacoteca, che espone tele di artisti fiamminghi, tedeschi e italiani dei secoli XV-XVII, alcuni dei quali oggetto di rivalutazione critica e tali in ogni modo, nel loro insieme, da essere un'antologia della storia della pittura. Sullo stesso piano è anche ordinata la Miinzkabinett, collezione numismatica di monete e medaglie di ogni tempo, tra cui opere di Leone Leoni e del Pisanello.
Gallerie des XIX und XX Jahrhunderts
Il museo
La Galleria è ordinata nelle sale interne del Belvedere Superiore ed è valutata la raccolta più completa di arte austriaca dal periodo neoclassico ai giorni nostri. La visita comincia al pianterreno. Sul imponente atrio con soffitti a stucco sorretti da quattro Atlanti sporgono sale con prospettive affrescate da C. Cartone e G. Fanti e stucchi di S. Bussi, adoperate per mostre temporanee. Per lo scalone d'onore a doppia rampa, abbellito di putti che reggono monumentali lampioni, si sale al primo piano. Al centro, è la vasta Marmorsaal, ossia sala di marmo, con grande affresco prospettico nel soffitto, dalle cui finestre si gode un bel panorama sul Belvedere Inferiore e Vienna.
Collezione Biedermeier
Si tratta della prima sezione espositiva della Galleria. Presenta quadri di artisti austriaci del XVIII e XIX secolo più una nutrita sezione di impressionisti. Fra gli artisti austriaci più indicativi si segnalano: M. von Schwind, F. Loos, j. Danhauser, R. von Alt, F.G. Waldmiiller, F. von Amerling.
Pittura impressionista e postim-pressionista.
La sezione impressionista, che risulta considerevole, annovera opere di E. Manet. Particolarmente rappresentato A. Renoir, di cui si osservano Dopo il bagno, la celebre Bagnante dai capelli biondi e un bronzo rappresentante Venere vittoriosa. Per quanto riguarda il postimpressionismo, un cenno particolare meritano La pianura di Auvers sur Oise di Vincent van Gogh e la Natura morta di Paul Cézanne.
Pittura e scultura del periodo della Ringstrasse.
Particolare attenzione meritano i quadri di F, von Defregger, H. Canon, H. Makart, A. von Pettenkofen, A. Romako, H. Makart.
Galleria del XX secolo
Presenta i grandi capolavori degli artisti della Secessione viennese, a iniziare da G. Klimt, C. Moli, E. Stiihr, F. Jaschke, R. Gerstl, M. Kurzweil, M. Oppenheimer.
Un cenno a parte meritano le opere di Egon Schiele, in tipico: La Morte e la fanciulla, Mamma con due bambini, La famiglia, Ritratto della moglie, Parete con finestre e Quattro alberi.
Prunkstall.
La sezione staccata allestita nella "stalla di gaia" del castello, bell'ambiente con volte a stucchi e abbeveratoi in pietra, contiene opere di 0. Kokoschka, A. Hrdlicka, K. Hofer, E. Munch.