Ring e il Giirtel, cinta esterna di Vienna

Oltre alle fortificazioni che difendevano Plnnere Stadt, il cui demolizione dette origine al Ring, una seconda linea di cinta esterna ai bastioni medievali ha difeso Vienna a partire dal secolo XVIII. La Linienwall fu fatta innalzare da Leopoldo I in base ai progetti del matematico di corte. Marínoni, con una "corvée" forzata che nel 1704 coinvolse tutti i viennesi dai 18 ci 60 anni, Alta 12 piedi e similmente larga, preceduta da un fossato profondo, la cinta fu più volte irrobustita. Nella fascia protetta si accrebbero i palazzi nobiliari "estivi" contrapposti agli "invernali", tutti all'interno della prima cerchia - circondati da ampi giardini, dimostratisi poi utili a mantenerne la privacy nei confronti' della turbolenta crescita edilizia circostante.

L'anello del Gúrtel dapprima affiancò la Linienwall, per poi sfruttarne con un allargamento gli spazi derivati alla demolizione delle fortificazioni. Oggi il Gúrtel è una trafficata circonvallazione a più corsie che si prolunga, almeno in parte, anche dall'altro lato del Danubio e il cui percorso è segnato dalla presenza della linea metropolitana 6, un tempo Stadtbahn.

L'area all'interno di questi viali mantenuti motivi di apprezzabile interesse architettonico e museale i monumenti sono scomparsi in un tessuto edilizio residenziale in prevalenza ottocentesco, che non li rende subito raggiungibili a piedi dal centro. Per comodità, la visita è stata regolata in tre percorsi; che seguono le grandi arterie radiali che, dal nucleo storico, si dirigono verso i quartieri esterni,
Landstrasser Hauptstrasse
È l'arteria principale del quartiere di Landstrasse e ha inizio all'estremità settentrionale dello Stadtpark. Lungo questo rilevante asse commerciale si dispongono alcune interessanti testimonianze del passato. Proprio all'inizio è il barocco convento-ospedale delle Elisabettine, innalzato nel 1743-49, che mantiene una notevole Klosterapotheke, farmacia conventuale del secolo XVIII. Segue il Siinnhof, considerato il prototipo della Zinskaserne, "falansterio" di locali d'affitto del periodo Biedermeier, modificato in un animato passaggio pubblico a negozi e ristoranti.
Palais Rasumofsky
Questo edificio neoclassico, con belle facciate con pronao a colonne realizzate nel 1814, è sede del Geologische Istituto nazionale di geologia. Sulla parallela Kundmanngasse, merita una sosta la Haus Stonborough-Wittgen¬stein, villa innalzata nel 1926-28 su progetto del filosofo Ludwig Wittgenstein, ideata come manifesto di un radicale razionalismo edilizio.
Hundertwasserhaus
Questo complesso di 50 appartamenti, realizzato nel 1985 dal pittore Friedensreich Hundertwasser su incarico della municipalità viennese, è diventato mèta di turisti e di viennesi affascinati dall'esotica "rottura" con tutti gli schemi dell'architettura contemporanea, come documenta l'assenza in tutto l'edificio di spigoli vivi. Tra due corpi-scala vetrati, coronati con una guglia a bulbo da minareto, infatti, è inserita una teoria di giardini pensili scendente a terrazze e ciascun inquilino ha concordato con l'artista la personalizzazione del proprio settore di facciata. Rennweg
Rennweg è tra le più antiche vie di Vienna, oggi qualificata dalla presenza di sedi d'amba­sciata, palazzi nobiliari e ottocentesche case di abitazione signorili. Ha inizio da Schwarzenbergplatz, che sale dolcemente la collina del Belvedere, un tempo coperta di vigneti. Subito si riconoscono le tre Mietshaus, costruite da Otto Wagner, le cui facciate sono importante esempio di transizione tra eclettismo storicista e Jugendstil. Appena oltre è la piccola Gardekirche, chiesa nazionale polacca, a pianta centrale con bassa cupola.
Ormai giunti al complesso del Belvedere, si osservano la Salesianerinnenkirche, dalla sobria facciata barocca accostata dalle due ali dell'annesso convento e il Palais Metternich, eretto nel 1846, dal 1908 sede dell'Ambasciata d'Italia. Più avanti, si può andare a visitare il Botanischer Garten, fondato da Maria Teresa nel 1754 e organizzato dal botanico Jacquin, comprendente piante indigene ed esotiche e un museo.
Belvedere
Due palazzi contrapposti, separati da una lunga prospettiva di giardini digradanti lungo la collina, formano lo scenografico complesso residenziale estivo voluto da Eugenio di Savoia, mecenate e collezionista di opere d'arte che fu tra i primi attori della cultura del suo tempo. Il castello del Belvedere, collocato in posizione elevata tanto da poter vedere la Hofburg, è una delle più belle ed accurati residenze principesche d'Europa, innalzata nel 1700-23 su disegno di Johann Lukas von Hildebrandt, che qui creò la sua opera migliore, straordinario per armonia ed eleganza a dispetto delle grandi' dimensioni. Passato in possesso degli Asburgo, il complesso fu impiegato sia come residenza che come museo.
Vi ha sede I'0sterreichische Galerie (visita: aprile­ottobre 10-18, novembre-marzo 9-11; lunedì chiuso), tra le maggiori istituzioni museali viennesi, organizzata in tre sezioni: Museum mittelalterlicher Osterreichischer Kunst e Ósterreichisches Barockmuseum, entrambe nel Belvedere Inferiore e nell'Orangerie; I'Osterreichische Galerie des XIX und XX Jahrhunderts nel Belvedere Superiore e nella Prunkstall. In estate, tutte le sere, si tiene lo spettacolo Son et Lumière nel giardino di fronte al Belvedere Superiore.
Il Belvedere Inferiore
Fu innalzato tra il 1714 e il 1716 per servire come abitazione estiva del principe Eugenio. Ha due lunghe e semplici facciate, sobriamente decorate, l'una esterna sul cortile d'onore poligonale, l'altra interna verso il giardino, entrambe contrassegnate da un identico corpo centrale, con balaustre di coronamento decorate da statue.
0sterreichisches Barockmuseum.
Per un androne a statue, aperto verso il giardino, si accede nel museo, incentrato sulla pittura e la scultura austriaca tra il 1630 e il 1780. Tra le stanze ornate di affreschi e stucchi, notare il Marmorsaal, salone di marmo su due piani, con affresco allegorico nel soffitto di Gaetano Fanti, e la stanza da letto del principe Eugenio abbellita da Martino Altomonte.
Il barocco austriaco è riprodotto da esponenti del massimo rilievo: Altomonte, J.M. Rottmayr, P. Troger, D. Gran, F.A. Maulpertsch, Martin Johann Schmidt, detto Kremser Schmidt. Apprezzabili anche i dipinti di scuola italiana, tra i quali risaltano quelli di Giovanni Giuliani, Carlo Cartone e Francesco Solimena.
La collezione è ricca di ritratti, un genere tipico dell'età barocca: Ritratto della famiglia Pàlffy di M. van Meytens, Ritratti di Maria Teresa e Francesco I di J.G. Auerbach, del principe Batthyàny di A. Paiko: osservare, in particolare, le statue della Donnerbrunnen e la stupende Apoteosi di Carlo VI. B. Permoser. Inoltre, meritano attenzione i tondi bronzei con i ritratti del­l'imperatore Giuseppe II e Maria Isabella di Parma e i busti dorati di Maria Teresa e di Francesco I di F.X. Messerschmidt, e la statua dell'imperatore Francesco I in abiti romani di B.F. Moli.
Museum mittelalterlicher 0sterreichischer Kunst.
Dalla galleria di marmo si esce in un giardino laterale per giungere l'edificio dell'antica Orangerie del Belvedere, un tempo serra, dove è organizzato il museo di arte medievale. La raccolta è fissata su opere di pittura e scultura, che illustrano l'evoluzione della produzione locale dal gotico internazionale fino ai '400 e al termine del tardo gotico in Austria, che si prolunga fino ai primi anni del XVI secolo.
Tra i capolavori, i dipinti del Maestro dell'Altare Albrecht e del Maestro della Tavola Votiva di St. Lambrecht, esponente di spicco della tarda fase del gotico internazionale che già si riconosce dalle personalità del suo tempo come il Maestro della Presentazione. Konrad Laib è tra i migliori rappresentanti della pittura della regione alpina a metà '400, innovativo per l'innesto di influenze italiane  nello stile tedesco.
Di area tirolese è Michael Pacher, anch'egli portatore di un nuovo gusto condizionato da Mantegna e Masaccio, come dimostra il notevole S. Lorenzo davanti al prefetto di Roma.
Di notevole interesse anche il Maestro della Schottenkirche e il Maestro di Gros-sgmain. Ascendenze olandesi del primo Cinquecento intravedono invece dalle opere del Maestro dell'Altare di Krainburg, di evidenziato cromatismo. Grande rilievo ha la collezione di scultura, che enumera capolavori di intaglio ligneo tardo gotico come lo Znaimer Altar, polittico policromo del XV secolo, straordinario per gli intensi colori la complessità figurativa.
Il giardino pensile
Unisce il Belvedere Inferiore al Belvedere Superiore. Fu ordinato alla francese nel 1700-25 dal francese Dominique Girard, con statue, fontane, vasche e scale: a mano a mano che lo si oltrepassa, offre un panorama sempre più grande sulla città. Il gioco prospettico della forma rettangolare allungata è segnato dalle tre terrazze che seguono il pendio, ciascuna ornata da differenti fontane: alla prima, a muro, con una grande conchiglia sorretta da figure femminili, seguono due vasche simmetriche decorate da gruppi scultorei nel parterre intermedio e una terza vasca a scalinata svasata che supera il pendio erboso precedente il livello più alto, anch'esso decorato da bacini circolari gemelli.
Belvedere Superiore
Fu innalzato nel 1121-22 come padiglione per le feste e luogo di rappresentanza. Alla fine del '700 vi fu organizzata la raccolta imperiale d'arte. Dal 1904 al 1914 vi dimorò l'arciduca Francesco Ferdinando. Tra gli eventi storici di cui fu teatro, la firma, nel 1955, dell'Ósterrei­chischer Staatsvertrag, atto costitutivo dell'odierna Repubblica austriaca che mise fine all'occupazione alleata. Il palazzo ha due monumentali facciate a più padiglioni e corpi sporgenti; quella verso il giardino è contrassegnata dal balcone a tre arcate su doppie colonne del corpo centrale, dalla balaustra di coronamento a statue e dai padiglioni ottagonali all'estremità delle ali.
Due cortili laterali delimitati da portali ricchi di ornati, danno accesso al giardino posteriore, con grande vasca, su cui affaccia lo scenografico ingresso d'onore, in forma di loggiato a vetri, preceduto da due grandi rampe simmetriche con scalinata centrale e decorato da sfingi e cavalli impennati. Dal giardino posteriore, a sinistra, si accede all'Alpengarten antico giardino botanico alpino, che raccoglie oltre 3600 differenti tipi di flora di montagna, originari da tutto il mondo.
II Belvedere Superiore è sede della sezione principale della Galerie des XIX und XX Jahrhunderts, fondamentale per la conoscenza dell'arte austriaca dal periodo neoclassico ai giorni nostri.

I quartieri meridionali
Wiedner Hauptstrasse
Su questa rilevante e moderna arteria, percorsa dalla tranvia Vienna-Ba-den, merita attenzione la barocca Paulanerkirche, dalla peculiarità facciata con nicchie a statue, innalzata nel 1627-51. Proseguendo su Favoritenstrasse, si vede il grande edificio detto Theresianum, già residenza estiva degli imperatori con il nome di Favorita e teatro di feste e cerimonie pubbliche; innalzato nel 1616-25.
Wienzeile
Nei progetti di Otto Wagner, questa rilevante arteria che si prolunga fino a Sch&nbrunn avrebbe dovuto divenire un monumentale connessione tra la Innere Stadt e la residenza imperiale. Prende nome dal Wien, corso d'acqua che scende dai pendii del Wienerwald per gettarsi nel Danubio. L'attuale aspetto risale ai primi del '900, quando furono concretizzati la canalizzazione del Wien e la sede in trincea della Stadtbahn. Il tratto iniziale è preso dal Naschmarkt, vasto mercato ortofrutticolo stabile con padiglioni in Jugendstil.
Architetture classiche e moderne
Due i monumenti sui quali concentrare l'attenzione in Linke Wienzeile: il Theater an Ber Wien, edificio neoclassico del 1798-1801 dove ebbe luogo la prima del Fidelio di Beethoven e il Wienzeilehguser, tra i capolavori di Otto Wagner e dello Jugendstil viennese. Queste case d'abitazione sono ormai citate in tutti i trattati d'architettura moderna per il sobrio impianto costruttivo delle facciate che contrasta con l'esuberante apparato decorativo Jugendstil. Notare anche l'esuberante decorazione floreale dell'attigua Majolikahaus, il cui nome deriva dalle piastrelle policrome di rivestimento della facciata.
Proprio di fronte, il Mietpalais Leon-Wernburg di F. Neumann rappresenta un'esemplare testimonianza del tardostoricismo cui si contrapponeva Otto Wagner.

Kaiserliches Hofmobiliendepot
Visita 9-11; lunedì chiuso. La collezione degli arredi della corte imperiale fu fondata da Maria Teresa nel 1747 come deposito di mobili e atelier di riparazione. Comprende 150 mila pezzi, che testimoniano gli stili di vita e dell'abi tare dell'epoca imperiale. La grande raccolta riunisce "pezzi unici" appartenuti ai sovrani asburgici, costituendo una tra le più complete collezioni di mobili Biedermeier al mondo.

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