Con le sue ville circondate nel verde, che rammentano i cottage inglesi, Dahlem è certamente una tra le più belle zone residenziali della capitale tedesca I maggiori motivi d'interesse gli derivano però dalla presenza di un importante complesso museale e di un'Università rimasta, fino alla riunificazione, l'unico ateneo a disposizione dei giovani di Berlino Ovest.
Già prima del 1915 si trovavano qui rilevanti istituti di ricerca, dove studiosi come Mari Planck e Alberi Einstein portavano i loro esperimenti.
Dieci anni più tardi s'insediò in quegli edifici la neonata Freie Universitàt, fondata in opposizione alla Humboldt Universitàt, che era rimasta compresa nel settore della città sotto amministrazione sovietica; nel 1955 i finanziamenti offerte dalla Fondazione Henry Ford concessero di edificare la nuova sede, che oggi ospita oltre 60.000 studenti. Qualora non si disponga di un veicolo proprio, è indispensabile affidarsi ai mezzi di trasporto pubblico per arrivare il quartiere, con possibilità, nelle rare giornate di bel tempo, di unire la visita dei suoi musei a una passeggiata nella foresta di Grunewald.
Jagdschloss Grunewald
Visita: sabato-domenica ore 10-13 e 13.30-16. L'unico edificio rinascimentale rimasto a Berlino è il "castello di caccia" fatto innalzare nel XVI secolo dagli Hohenzollern sulle rive del Grunewaldsee, nel cuore dell'omonima foresta. Nelle sale del maniero, arredate in stile barocco e Biedermeier, è stato preparato un piccolo museo, con importanti dipinti di Lucas Cranach il Vecchio, stupendi esempi di nudo e una serie di ritratti d'imperatori
Briicke Museum
Visita: mercoledì-lunedì ore I I- 17. Costruito nel 1967 - in concordia ai principi del Bauhaus - su progetto di Werner Diittmann, documenta l'attività di uno tra i più rilevanti movimenti artistici del '900 tedesco. Tra le circa 400 opere in mostra dominano per numero le creazioni di Karl Schmidt-Rottluff, fondatore dell'istituzione, cui si sono via via accostati, grazie a un'accorta politica di acquisizioni, importanti lavori a firma di Ernst Ludwig Kirchner, Otto Múller, Hermann Max Pechstein, Emil Nolde.
Museum Europaischer Kulturen
Visita: mortedN venerdì ore 10-18; sabato e domenica ore 1118. Arriva l'euro, e l'ex Museo di etnologia germanica, ora delle culture europee, amplia i propri orizzonti dalla vita quotidiana delle popolazioni d'area germanofona ai contatti culturali tra le nazioni del Vecchio Continente. Attraverso quadri, manifesti e stampe, il visitatore può accertare quanto abbia inciso sullo sviluppo della civiltà europea il persistente scambio d'esperienze artistiche, economiche e sociali.
Ethnologisches Museum
Visita: martedì-venerdì ore 10-18; sabato e domenica ore 11-18. Al N. 8 di Lansstrasse, ecco l'ex museo etnografico, le cui origini si possono far ripercorrere al XVII secolo, quando i principi del Brandeburgo cominciarono a raccogliere oggetti d'arte applicata originari da ogni angolo della terra. Nel 1886 la loro collezione prese forma di museo, che da allora ha raccolto testimonianze della cultura preindustriale dei popoli extraeuropei, arrivando ad raccogliere un patrimonio di 500.000 oggetti, 130.000 registrazioni di musica etnica e una grande selezione di materiale fotografico e cinematografico. Tale materiale è suddiviso in sezioni dedicate all'America precolombiana, con rilevanti testimonianze delle civiltà maya, azteca e inca, all'Oceania, all'Asia meridionale e orientale, cui si accostano due mostre permanenti sugli indigeni nordamericani e sulla cultura africana.