Negli anni della divisione il rione è stato l'immagine speculare di Kreuzberg: tutti e due a ridosso del Muro, erano aree di frontiera, con spazi vitali limitati. Tale posizione finì per attrarre chi cercava uno stile di vita alternativo, propiziando, all'indomani della riunìficazione, la fioritura di centri artistici, coffe e ristoranti, la cui presenza ha finito per rendere il quartiere uno tra gli indirizzi à la page della capitale tedesca.
Una passeggiata attraverso il quartiere può in ogni caso svelare i colori e la vitalità tanto della vecchia quanto della nuova Berlino, principalmente di sera. L'itinerario pedonale da Alexanderplatz a Check Point Charlie richiede circa due ore, con la probabilità di ridurre considerevolmente i tempi utilizzando l'U-Bahn e la S-Bahn, il cui impiego diviene di fatto essenziale per continuare fino a Spandau.
Wasserturm
Ne ha passate di tutti i colori la prima cisterna di Berlino. Fu innalzata nel 1856, in seguito ingrandita e trasformata in edificio residenziale. La pagina più triste della sua storia risale al periodo della dittatura nazista, quando fu adoperata in carcere e, quindi, in luogo di tortura dei dirigenti del movimento operaio.
Hackesche Hbfe
I "cortili di Hacke" Jugendstil, proprietà fino alla prima guerra mondiale di un ricco uomo d'affari ebreo poi obbligato a emigrare dai nazisti, accoglievano negli anni '20 ristoranti, cabaret e centri culturali ebraici o slavi. L'insieme ha conservato in buona parte l'aspetto originale, articolato in otto cortili ove si trovano abitazioni, luoghi di ristoro, un teatro di mimo e cultura ebraica, diversi negozi.
Alter Júdischer Friedhof
Il più antico cimitero ebraico della città fu modificato in parco pubblico dai nazisti, che annientarono la maggior parte delle pietre tombali e nel 1942 adibirono l'area a centro di suddivisione degli ebrei verso i campi di concentramento.
Oranienburger Strasse
Intorno alla via si raccolsero fino al 1672 i granai della città, separati in quell'anno da un editto di Federico Guglielmo II: questi decretò anche che il rione fosse illuminato da torce, vietando nello stesso tempo la costruzione di tetti in paglia, onde limitare il rischio d'incendi. Qui si stanziarono, durante la prima guerra mondiale, gli ebrei fuggiti dai pogrom dell'Europa orientale, facendo base per il seguente viaggio verso gli Stati Uniti d'America, ma anche costituendo una vivace comunità dedita a piccoli commerci e a traffici di tutti i generi.
Neue Synagoge
La sinagoga, innalzata nel 1859-66, era con i suoi 3200 posti la più grande della Germania; durante la notte dei Cristalli fu parzialmente rovinata dai nazisti, che non riuscirono a incendiarla soltanto per il coraggioso intervento del comandante di polizia, ma non durò ai bombardamenti inglesi del 1943. La ricostruzione è iniziata nel 1988, nel 50° anniversario della notte dei Cristalli, e ultimata nel 1995, quando il tempio è stato rimandato alla comunità integrale in ogni minimo dettaglio. Nello stesso anno è stato inaugurato il Centrum Judaicum (visita: domenica-giovedì ore 10-18; venerdì ore 10-14), con la mostra permanente "Tuet au f die P forten
Ehemaliges Postfuhramt und Haupt-telegraphenamt
Le scuderie presentate sul cortile dell'ex ufficio postale e telegrafico centrale, innalzato nel 1875-81 e riconoscibile dai mattoni verniciati con fregi e dai medaglioni in terracotta, potevano contenere fino a 200 cavalli, adoperati per il trasporto della corrispondenza. A lato, può essere importante una visita al Kulturzen-trum Tacheles, un grande edificio ormai in rovina invaso da un gruppo di artisti e trasformato in una sorta di "città nella città", dove dominano laboratori artistici, concerti, mostre, caffè, un ristorante e muri dipinti con colorati graffiti.
Friedrichstrasse
La via più lunga di Berlino, non soltanto, un tempo, quella dei negozi più eleganti e degli alberghi più lussuosi. Primato perduto dopo il secondo conflitto mondiale, con la suddivisione della città tra le potenze vincitrici e la realizzazione del Muro; la stazione della S-Bahn fu allara soprannominata Trdnenpalast, casa delle lacrime, e le interminabili formalità richieste ai cittadini dell'Ovest che volevano andare all'Est sono ancora nei ricordi dei berlinesi. È sul tratto della strada oltre l'incrocio con Unter den Linden che più si prendono i cambiamenti e la frattura della città. Qui, dopo la caduta del Muro, le autorità della Repubblica federale hanno iniziato un'ambiziosa operazione urbanistica volto a rifarne quasi completamente l'aspetto.
Friedrichstadtpassagen
Queste gallerie sono un ampio di recente costruzione, particolarmente originale e interessante. Il Quartier 207, dove nel 1997 è stata aperta la filiale berlinese delle Galeries Lafayette di Parigi, è una costruzione in vetro con gli angoli arrotondati: l'architetto francese jean Nouvel ne ha articolato l'interno su due grandi coni di vetro, che producono curiosi giochi prospettici.
Il Quartier 206 cela invece un affascinante salone d'ingresso con scaloni arrotondati e giochi di marmi ornati, dove vetro e acciaio creano un'atmosfera a metà strada tra jazz age e art déco; qui si raccolgono i negozi delle più celebri firme dell'alta moda. Il Quartier 205, il più grande dei tre, si presenta infine come un valido regno del cubo e del quadrato. Sotto la protezione delle Belle Arti rimane una documentazione del paesaggio di Berlino Est: la Haus der Demokratie, un tempo sede di una sezione del partito unico della DDR, che ora riceve diverse associazioni e movimenti per i diritti civili.
Deutscher Dom
Il Duomo tedesco è una realizzazione in stile neoclassico con pronai su ognuno dei cinque lati, che tra il 1780 e il 1785 si accrebbe di una torre a forma di tempietto circolare, retta da esili colonne corinzie. Nel 1996 vi è stata preparata un'interessante mostra storica permanente, ricca di documenti fotografici che decorano lo sviluppo dei movimenti democratici in Germania all'inizio dell'800, il periodo precedente la prima guerra mondiale, le vicende della repubblica di Weimar, l'ascesa del nazismo e i fatti seguiti alla disfatta del 1945.
Gendarmenmarkt
Nota anche come Platz der Akademie, la piazza della Gendarmeria era la più bella piazza di Berlino, non soltanto una tra le più scenografiche e armoniose d'Europa, ma le radicali ristrutturazioni fatte sugli edifici che la accerchiano ne hanno certo affievolito l'incanto. Il monumento a Frie drich $chiller, alzato nel 1871 e rimosso dai nazisti nel 1935, è tornato al proprio posto nel gennaio 1989; il poeta è ritratto accerchiato dalle muse della Lirica, della Drammaturgia, della Filosofia e della Storia.
Frànzosischer Dom
Visita: martedì-sabato ore 12-11; domeni-ca ore I I- 17. Gemella del Duomo tedesco è il Duomo francese, innalzato tra il 1701 e il 1705 per la folta comunità ugonotta rifugiatosi a Berlino verso la fine del 600; verso la fine del XVIII secolo le fu aumentato una torre fidenti-quella del Deutscher Dom. Il piccolo museo all'interno del Duomo illustra la storia della Riforma protestante.
Check Point Charlie
Chiunque abbia letto un romanzo di lan Fleming o John Le Carré, sa che questo era il solo passaggio tra il settore occidentale di Berlino e la parte della città orientale, come ricordano le gigantografie luminose di un soldato statunitense e di un suo commilitone russo. Intorno al vecchio punto di frontiera si allarga oggi un centro d'affari, ma al passato rimandano le quattro mostre permanenti del Haus am Checkpoint Charlie, intitolate alla storia del Muro, alle prospettive future di Berlino, all'arte nella Germania divisa e alle lotte per i diritti dell'umanità, da Gandhi a Lech Walesa.
Dorotheenstddtischer Friedhof
A pochi passi dalla testata settentrionale di Frie-drichstrasse, questo cimitero è simile berlinese del cimitero parigino di Père Lachaise, dove Bertolt Brecht ottenne di essere sepolto vicino a personalità quali Karl Friedrich Schinkel, Heinrich Mann, i filosofi Georg Wilhelm Hegel e Johann Gottlieb Fichte.
Brecht e la compagna Melene Weigel vissero fino alla morte in quella che oggi è la Brecht-Weigel-Gedenkstàtte (visita: martedì e venerdì ore 10-12; giovedì 17-19; sabato 9.30-12 e 12.30-14): le stanze del drammaturgo, ricche di libri e spoglie di oggetti, sono ammobiliate con pezzi Biedermeier, e la piccola stanza da letto ove Brecht morì.
Museum fur Naturkunde
Visita: martedì-do-menica ore 9.30-17. Il Museo di Storia naturale della Hum-boldt Universitàt, inaugurato nel 1810, comprende le sezioni di mineralogia, anatomia animale e zoologia.
L'edificio, innalzato nel 1883-89, si sviluppa attorno a un cortile coperto da una vetrina che ospita scheletri di dinosauri, in gran parte originari da una spedizione di studiosi tedeschi in Tanzania durata dal 1909 al 1913; sovrastano quello di un brachiosauro, alto 12 m e lungo 23, e quello pietrificato di un archeoptero, cui si accompagnano un kentrusosauro etiopico e un disalotosauro del periodo giurassico, nonché un plateosauro trovato in Sassonia e risalente a 230 milioni di anni fa. Segue un'esposizione sulla vita e l'opera di Charles Darwin, con illustrazioni sulla teoria della selezione naturale e documenti sui suoi viaggi in Sud America e alle Galapagos.
Nell'era delle postazioni interattive e delle tecnologie multimediali, il salone mineralogico raffigura uno straordinario esempio della museografia di fine '800. La collezione, esposta in teche di legno trapezoidali o in tavoli vetrati antichi, è divisa per generi; notizie sulle strutture cristalline sono corredate da materiali didattici, come i modelli molecolari che si trovavano nei vecchi laboratori di chimica.
Hamburger Bahnhof
La "stazione amburghese" utilizzata come tale per soli 40 anni, è diventata la più importante galleria d'arte contemporanea di Berlino. L'edificio non si differenzia dal modello tipologico delle stazioni della sua epoca, con una grande sala dalle strutture portanti in ferro. In seguito alla trasformazione in museo del traffico e dell'edilizia furono aggiunte alla struttura le due ali laterali che modellano un cortile d'onore; notevolmente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, con la suddivisione della città, l'ex stazione si trovò nelle vicinanza del confine prima e del Muro poi, restando perciò chiusa fino al 1984.
Il Museum fúr Gegenwart
(visita: martedì, mercoledì e venerdì ore 10-18; giovedíí ore 10-22; sabato e domenica ore 11-18). Il Museo d'Arte contemporanea offre un panorama sull'arte degli ultimi decenni del XX secolo. Fanno parte della collezione 180 lavori di artisti contemporanei, europei e americani, fra i quali si ricordano Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Cy Twombly, Roy Lichtenstein e Joseph Beuys. Il museo dispone anche esposizioni tematiche, proiezioni di film, episodi d'arte performativa e di musica.
Zucker Museum
Visita: lunedì e mercoledì ore 9-17; domenica ore 11-18. aperto al pubblico nel 1904, il Museo dello zucchero illustra in dieci sezioni la produzione di questo alimento, i suoi sottoprodotti e i molteplici utilizzi; particolare attenzione è intitolata ai retroterra artigianali e storico-culturali dell'ingrediente correlati a Berlino, perché fu un chimico nativo della capitale tedesca a scoprire, intorno al 1747, il contenuto zuccherino delle barbabietole, rendendo possibile, nell'arco di pochi decenni, rompere il monopolio dello zucchero coloniale. L'edificio in cui il museo ha sede fu volutamente costruito nel 1902-1903; a tale epoca risale anche l'ascensore, tutt'oggi funzionante.
Antikriegsmuseum
Visita: ore 16-20. È il "museo contro la guerra". Fotografie, documenti e oggetti anche curiosi, riguardanti principalmente il primo e il secondo conflitto mondiale, costituiscono il leitmotiv dell'istituzione, fondata nel 1982 recuperando l'intento dello scrittore e attore pacifista Ernst Friedrich, che nel 1923 aveva inaugurato un'esposizione contro la guerra.
Gedenkstdtte Plótzensee
Visita: novembre-marzo ore 9-Ib; aprile-ottobre ore 9-17. Attraversata la zona del Westhafen.
Il porto commerciale e industriale della capitale tedesca, si arriva a questo monumento alla memoria, ex carcere minorile, utilizzato durante il regime nazista per uccidere gli oppositori. Dal 1933 al 1945 vi furono perciò impiccati o ghigliottinati 2500 uomini.
Zitadelle
Visita: martedì-venerdì ore 9-17; sabato-domenica ore 10-17. La cittadella di Spandau, tra i migliori esempi d'architettura militare italiana in Germania, fu incaricata da Guglielmo II a Francesco Chiaramella da Gandino, che la innalzò nel 1560-94 su un isolotto dell'Havel fortificato fin dal 1197.
Il complesso ha pianta quadrata, cinta da grandiosi bastioni stellari; e certificata le precedenti fortificazioni è rimasta la trecentesca Julius Turm, che dall'alto dei suoi 30 m offre un bel panorama su Spandau e I'Havel.
Kreuzberg
Prende il nome da una collina all'interno del Víktonapark uno tra i più popolati distretti della capitale tedesca, con oltre un terzo della popolazione. Rappresenta uno dei cantoni storici di Berlino, riferito fin dal 1868 nelle mura urbane.
Oggi rappresenta la zona più cosmopolita della città, fino al 1990 delimitata a nord e a est dalMuro e perciò diventato un crogiolo, oltre che di popoli, di progetti culturali indipendenti, con il manifesto più evidente nei vivaci murales che spezzettano la grigia monotonia
degli edifici. Gli anni successivi alla riunificazione hanno però visto una "normalizzazione" del distretto, preso di mira dalla speculazione edilizia, allontanandole quei connotati di indiscussa originalità che lo hanno contraddistinto. La visita pedonale di Kreuzberg, da Check Point Charlie a Chamisso Platz, richiede circo due ore; per accelerare i movimenti si può fare affidamento, come d'abitudine o Berlino, su un'efficiente rete di mezzi di trasporto pubblico.
Topographie des Terrors
Visita: ore 10-18. Non si poteva scegliere un nome pi adatto ("topografia del terrore") per l'isolato poco a ovest dell'Haus am Checkpoint Charlie, conosciuto come Prinz Albrecht Gelànde, dove si trovava il centro di controllo degli apparati amministrativi del regime nazista, con gli uffici della Geheim Staatspolizeiamt, il il servizio segreto della milizia e il Sicherheitshauptamt, l'ufficio superiore di sicurezza. Alla fine della guerra quanto era stato conservato dai bombardamenti alleati fu fatto saltare per aria, e per circa 40 anni prevalse il desiderio di cancellare questi lugubri ricordi del passato. Si dovette aspettare il 1987 per vedere aperta al pubblico l'esposizione La Topografia del Terrore, che documenta quanto crudi siano stati crimini nazisti tra il 1933 e il 1938.
Martin-Gropius Bau
Un affare di famiglia: questo palazzo neorinascimentale, ornato di ceramichee e mosaici, fu innalzato da Martin Gropius e Heino Schmieden per poi venire ristrutturato nel 1896 con l'appoggio di Walter Gropius, nipote di Martin e capofila del Bauhaus. Il palazzo, inizialmente destinato ad ricevere un museo dell'artigianato, accoglie mostre temporanee d'arte contemporanea.
Werkbund Archiv
L'archivio mostra la storia del Deutsche Werkbund, movimento fondato nel 1907 i cui sviluppi culturali e riflessi sul quotidiano osservano la storia del design, la cultura di massa, l'elettrificazione e la meccanizzazione, i codici visuali, oggetti di fortuna, surrogati, imitazioni, applicazioni dello sviluppo dei media nella cultura di tutti i giorni. All'istituzione è contigua un'esposizione volta a prefigurare un nuovo modello di museo della storia della cultura, dove l'osservatore possa identificare, attraverso la quotidianità, sedimenti delle vicende della propria civiltà e informazioni per il proprio futuro.
Anhalter Bahnhof
Della maggiore stazione di Berlino fino all'inizio della seconda guerra mondiale, dove il Kaiser accoglieva i capi di Stato stranieri in un bellissimo atrio di vetro e inferriate, è rimasto solo un pezzo di portale e di porticato dell'ingresso centrale. La stazione, innalzata nel 1840 e aumentata nel 1876-80 con una struttura ad arcate neorinascimentali, fu notevolmente danneggiata dai bombardamenti del 1945, ma rimase in servizio ancora sette anni, per poi venire distrutta nel 1959.
Gruselbunker
Entrando nel lungo edificio in mattoni rossi al N. 23A di Schiineberg Strasse, l'unico bunker antiaereo di Berlino aperto al pubblico, si può vedere una strana commistione tra un museo della guerra e una casa degli orrori medievali.
Deutsche Technikmuseum Berlin
Visita:martedì-venerdì ore 9-17.30; sabato-domenica ore 10-18
Il Museo della tecnica e della scienza, insieme al Deutsches Museum di Monaco, riproduce la più importante istituzione del genere in Germania; cogliendo oltre 100 collezioni sulla storia delle discipline tecniche e scientifiche e proponendosi come il degno erede dei grandi musei tecnici berlinesi che subirono preziosissime perdite a seguito della guerra, come il Reichpostmuseum, il Museum fiir Meereskunde e il Verkehr und Baumuseum.
Sede dell'istituzione è una vecchia fabbrica di ghiaccio, innalzata in mattoni; portano ai piani superiori stupende scale a gradini lunghi, studiate per concedere la salita e la discesa anche ai cavalli.
L'allestimento delle raccolte mira a mostrare oggetti della tecnica inseriti nel loro ambito sociale, politico, artistico: sono esposti sistemi d'automazione del calcolo, macchine che generano musica, polifoni e piani automatici, fino alla comunicazione multimediale. In una sezione sono mostrati i processi d'automazione accolti con l'avvento della rivoluzione industriale; in un'altra i viaggi scientifico-tecnologici che dal 1700 hanno portato alla sistematizzazione del regno animale, vegetale e minerale.
Sono esposti anche alcuni aerei, compreso uno Stuka impiegato durante la seconda guerra mondiale dalla Luftwaffe.
Mehringplatz
Prima che il suo aspetto fosse deformato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la coincidenza di tre grandi strade “Friedrichstrasse, Lindenstrasse e Wilhelmstrasse” conferiva allo slargo una prospettiva simile a quella della romana piazza del Popolo. La risistemazione post-bellica, terminata nel 1975, ha collocato gli edifici che accerchiano la piazza su due cerchi concentrici, a guardare la Friedenssàule alta m 19 e sormontata dalla statua della Vittoria.
Jiidische Museum Berlin
Visita: ore 10-20. Un grande edificio in acciaio, zinco e cemento, opera di Daniel Libeskind, accoglie dal settembre 2001 le testimonianze di storia e arte giudaica già in mostra presso il Martin-Gropius Bau, che ripercorrono gli avvenimenti delle comunità ebraiche in Germania dall'epoca romana ai giorni nostri, con peculiare attenzione per i tragici anni dell'Olocausto.
Oranienstrasse
Negli ultimi decenni dei '900 è diventata con Oranienplatz e Hein-richplatz il cuore della "piccola Istanbul", denominazione derivato dalla forte ammassamento d'immigrati turchi, ma anche una tra le aree di Kreuzberg dove la vita notturna è più attiva, come testimonia la densa presenza di bar, birrerie, ristoranti e discoteche.
Nel corso del XIX secolo la zona si era invece contraddistinta per un originale fenomeno di architettura urbana: la realizzazione di edifici con piccoli cortili interni, dove s'installavano imprese artigianali o commerciali, mentre sulla facciata erano gli appartamenti di chi vi lavorava. Per averne un'idea si può vedere l'Oranienhof al N. 183 di Oranienstrasse o l'Elisabethof ai N. 59-61 di Erkelenzdamm.
Mariannenplatz
Questa grande piazza è contraddistinta dalla presenza di SL-Thomas-Kirche, una delle più belle chiese di Berlino, innalzata da Friedrich Adler, allievo di Karl Friedrich Schinkel, nella prima metà dell'800. A sinistra si nota l'antico ex ospedale di Bethanien. Innalzato nel 1845 è stato salvato a fatica dalla furia ricostruttrice tedesca ed è stato cambiato in un centro multiculturale e multimediale.
Tempelhof
Il suo nome richiama subito alla memoria l'aeroporto (principale riferimento degli alleati durante il ponte del 1948-49. Questo episodio della guerra fredda, che caricò l'isolamento di Berlino Ovest al di là della "cortina di ferro", è rammentato da un monumento al ponte aereo, innalzato nel 1951 in Platz der Luftbriicke: i tre costoloni di cemento esprimono gli altrettanti corridoi aerei attraverso i quali gli alleati approvvigionavano del necessario la città, mentre le truppe sovietiche bloccavano strade e linee ferroviarie.