Musei a Berlino

Meta irrinunciabile di una visita, anche corta, di Berlino è il complesso museale che si trova sulla parte settentrionale di Cólln, l'isolotto sulla Sprea, chiamato per questo motivo Museuminsel, dove si collocarono nel medioevo l 'primi abitanti di Berlino. Primo nucleo ne fu I'Altes Museum, nel quale Federico Guglielmo III volle mostrare al pubblico i tesori conservati nel castello degli Hohenzollern. Intorno a questo primo edificio Federico Guglielmo IV volle fare "un rifugio per le arti e le scienze", significativamente nella stessa zona dove abitavano altri poteri: la monarchia nel castello, la Chiesa nel Berliner Dom e l'esercito nello Zeughaus; spuntarono quindi il Neues Museum, I'Alte Nationalgalerie, il Bode Museum e il Pergamon Museum, terminato nel 1930.

Un patrimonio storico e artistico che si è mantenuto nonostante le gravi perdite seguite ai bombardamenti. I radicali lavori di ricostruzione di tutto l'impianto museale berlinese, avviati dopo la riunificazione, permettono di visitare l'Altes Museum, il Pergamon Museum e l'Alte Nationalgalerie.

Altes Museum
Il più antico e prestigioso museo di Berlino ha sede nel più enorme edificio concretizzato nel 1823-30 su disegno di Karl Friedrich Schinkel, quasi a compimento della sua carriera. Arrivando dal Lustgarten, si ha di fronte un parallelepipedo regolare preceduto da un bellissimo portico retto da 18 colonne ioniche, lungo 87 metri e con una monumentale scalinata larga 28.
La rotonda interna venne invece plasmata su quella del Pantheon di Roma. La collezione accolta è il risultato di molteplici scavi archeologici condotti nelle zone di Olimpia, Samo, Mileto e Pergamo. La collezione ospita opere del periodo greco-romano e implica non solo frammenti architettonici sculture e vasi, ma anche mosaici, iscrizioni e pezzi di gioielleria. Tale patrimonio, di preziosissimo valore, è posto in parte anche al Pergamon Museum. Per quanto riguarda le opere mantenete all'Altes Museum, l'esposizione parte dal piano terreno, con la collezione di antichità.

Antichità del periodo arcaico
La raccolta inizia con piccoli oggetti ceramici a decori geometrici dalle Cicladi, Creta e Micene, con vasi dall'Attica, armi e piccoli oggetti votivi per il culto di Giove da Olimpia, elmi e kouroi, torsi di statue raffinate in marmo, cui seguono grandi collezioni di vasi dalla Grecia ionica, orientale e da Mileto. Un excursus sul mondo commerciale arcaico porta a Corinto ed Egina, mentre una ricca sezione presenta rilievi in terracotta a tema mitologico, vasi con soggetti sportivi.

Antichità del periodo ellenistico
Bassorilievi e plastiche documentano il tardo classicismo e l'arte ellenistica di origine greca in Italia, mentre altri elevati pezzi provengono da Taranto e da laboratori ceramici dell'Italia meridionale. Figurine di donna da Tanagra del 350¬325 a.C. e piccole plastiche dai raffinati vestiti a panneggio sono esposte a fianco dei loro falsi ottocenteschi; curiosa la raccolta di ritratti di mummie su legno o stoffa realizzati con tempera cerata o encausto, che mantengono una eccezionale qualità pittorica ed espressiva.

Antichità romane
Per quanto riguarda l'arte romana, i momenti di maggior interesse sono raffigurati dai sarcofagi e i ritratti. In particolare dal Ritratto di Cesare, comperato nel 1767 da Federico II il Grande, che comprò anche il celebre Fanciullo pregante proveniente da Rodi per metterlo nello Schloss Sanssouci a Potsdam; tra quelli conseguiti in oro e argento, una settantina proviene dal fondo Hildesheim.

Il Museo
Verso la fine del sec. XIX i nuovi reperti originari dalle contemporanee importanti spedizioni archeologiche - e in special modo la scoperta del fregio dell'altare di Pergamo da parte di Cari Humann - resero essenziale la costruzione di un edificio rivolto a contenere opere di grandi dimensioni; ne fu incaricato Alfred Messel, che edificò nel 1909­1930 un grandioso palazzo in stile dorico. Con l'inizio della guerra, il museo venne chiuso e le opere portate in luoghi più sicuri; per le imponenti ricostruzioni, difficilmente transportabili, furono costruiti rivestimenti protettivi, che tuttavia non riuscirono a impedire del tutto i danni.
Oggi, dopo un potente intervento di restauro, si avvale di spazi espositivi ad alta fruibilità ed è visitato da oltre 850.000 persone ogni anno. Il Pergamon Museum dedica bel 14 sale di esposizione all'antichità del Medioriente.

Altare di Pergamo
Il museo ospita una ricostruzione a grandezza naturale della parte frontale del magnifico altare di Pergamo, capolavoro di architettura ellenistica innalzato nel 180­159 a.C.; l'unica parte originale è però il fregio, dove è riprodotta la Lotta degli dèi contro i giganti, ritenuta in assoluto la più bella opera scultorea ellenistica, mentre nella corte interna dello stesso, alla sommità di una ripida scalinata, sono stati rimontati i frammenti di un fregio dove sono raffigurate scene della vita di Telefo, uno dei figli di Ercole, eroe della città.

Porta del mercato di Mileto
Si tratta di un'altra grande attrazione del museo. La porta del mercato è una grandiosa facciata innalzata attorno al 120 a.C. raccogliendo l'idea dei propilei a colonnato greco, la porta ad arco e la facciata del teatro romano; è un esempio significativo della relazione fra la tradizione costruttiva ellenistica e l'espressione artistica della Roma imperiale. Mileto, infatti, era una delle più considerevoli città greche sulla costa occidentale dell'Asia Minore, centro degli scambi commerciali tra Europa ed Asia. Nella stessa sezione sono stati restaurati anche la facciata del tempio di Traiano e parti del tempio di Caracalla, entrambi a Pergamo, e due enormi colonne dell'altare di Baalbek.

Antichità babilonesi
Nel reparto dedicato all'arte dell'Asia Minore sono stati rimontati la porta di Ishtar e i fregi in piastrelle smaltate sulle pareti della strada delle Processioni: lungo i 30 m della via qui riedificati, sui 250 originari, due file di leoni, simboli della dea Ishtar, accompagnavano il cammino di chi si recava a Babilonia fino alla porta di Ishtar, dove i draghi e i tori riproducono gli dèi Marduk e Adad. Al tempo in cui Atene fioriva, Babilonia non era che una piccola città di provincia. Eppure, grazie alla posizione sul fiume Eufrate e all'essere accerchiata da campi di cereali e da giardini di palme, era il punto d'incrocio di commerci internazionali e centro di un ricco artigianato, sede del dio Marduk e del governo di un regno comparabile all'impero romano.

Antichità assire
I re assiri facevano intagliare su lastre di pietra calcarea scene che illustravano le loro conquiste e la vita pubblica, per ornare con esse la parte bassa delle mura; questi bassorilievi, chiamati rilievi ortostatici, raccontano le imprese di sei re assiri: il più antico riguarda le gesta di Assurnasirpal II, il più recente, qui esposto per acquisto nel 1855 dal British Museum di Londra, riproduce le gesta Assurbanipal.
Altre sezioni sono intitolate all'arte dei Sumeri e della Siria, mentre l'ala Antike Sammlung presenta sculture di epoca arcaica, greca classica, romana ed ellenistica, e inoltre copie romane di sculture della Grecia classica.

Antichità islamiche
La sezione intitolata all'arte islamica si trova nell'ala sud del Pergamon Museum ed espone opere del XVII e XVIII secolo, reperite dagli archeologi tedeschi un'area molto grande che va dalla Spagna all'india.
La collezione conta decorazioni di edifici, oggetti di arti applicate e libri antichi, valutati molto rari. Per quanto riguarda la parte riservata alle decorazioni architettoniche, meritano particolare impegno i frammenti appartenenti alla facciata del palazzo di Mschatta, che si riconoscono per il loro elevato valore artistico. Da notare anche notevoli stucchi e pannelli lignei rinvenuti nell'area archeologica di Samarra. La sezione consacrata alle arti applicate presenta soprattutto vasi in ceramica e oggetti in metallo, vetro legno e stoffa.

Sezione di numismatica
Il Pergamon Museum alloggia anche un piccolo estratto dell'importante collezione di numismatica del Bode Museum, oggi chiuso per restauri. I pezzi esposti sono circa 1700, e sono stati scelti fra quelli che hanno riportato meno danni durante le tormentate vicende storiche della capitale. Si tratta per la maggior parte di monete risalenti alla civiltà greco-romana.
 
 
Alte Nationalgalerie
IlMuseo
L'Alte Nationalgalerie fu fondata nel 1859, quando il mercante Joachim Heinrich Wagener regalò alla monarchia la propria collezione di 262 quadri di arte contemporanea. Per accogliere si decise la realizzazione dell'edificio, basandosi su un progetto steso da August Friedrich Stúler. Il museo, un tempio corinzio posto su uno zoccolo alto m 12, fu notevolmente danneggiato durante la guerra. Restaurato dall'ex DDR, fu aperto nuovamente nel 1955. Dalla fine del 1997 al 2001 ha subito un secondo intervento di restauro e riallestimento. Oggi ospita la più rilevante collezione di arte tedesca dell'800 di tutta la Germania.
Capolavori del XIX secolo
La prima sezione è dedicata alla pittura del XIX secolo e accoglie alcuni rilevanti lavori di maestri tedeschi come Lovis Corinth, Max Beckmann, Franz von Stiick.
 Per quanto riguarda la pittura tedesca della seconda metà del secolo XIX, meritano particolare attenzione le opere di Max Liebermann.
Capolavori dell'impres-sionismo e del realismo
L'impressionismo comprende opere di Edouard Manet, Vincent Van Gogh, Paul Cézanne, Camille Pissarro, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Eugène Delacroix, Gustave Courbet. Citazioni di Berlino si trovano nelle opere di Adolf Menzel.
Capolavori del romanticismo e realismo in scultura.
Un discorso a parte meritano le grandi opere di scultura al momento ospitate all'Alte Museum e che torneranno all'Alte Nationalgalerie non appena finiranno i lavori di rinnovamento. Si tratta soprattutto di opere aderente al periodo del romanticismo e del realismo. Fra le altre si segnalano Il pensatore e L'uomo e la sua memoria, bronzi di Auguste Rodin, e principalmente le Principesse Luisa e Federica di Prussia di Johann Gottfried Schadow, vero manifesto del romanticismo tedesco.
Le collezioni del Bode Museum
Il museo è particolarmente noto per la sua collezione di antichità bizantine e di numismatica. Una parte di quest'ultima è al momento ospitata dal Pergamon Museum. Per quanto riguarda le antichità bizantine, la capitale ha una delle collezioni più importanti del mondo. I reperti provengono principalmente da Roma e dall'antica Costantinopoli. Di particolare interesse i bassorilievi originari dai sarcofagi e diverse icone risalenti al VI e VII secolo dal valore eccezionale.
La collezione di numismatica è una delle più ricche del mondo ed è composta da circa 500.000 pezzi, di cui 102.000 originari dalla Grecia e circa 50.000 da Roma. Da segnalare anche 16,000 esemplari medievali e 35.000 monete islamiche e orientali. Una particolare attenzione va riservata alle circa 25.000 medaglie.

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