In genere ci si va per recarsi il British Museum, presenza importante quanto voluminoso, ma varrebbe la pena di riservare qualche ora al resto del quartiere, sorto nella seconda metà del XVII secolo e affermatosi nel giro di pochi decenni come uno tra i recapiti più alla moda di Londra.
Molte vestigia di quei giorni hanno dovuto lasciare spazio, oltre che al British Museum, al vicino complesso, universitario, ma Bloomsbury riserva analogamente apprezzabili spunti d'interesse, affiancando alle antiche istituzioni delle Inns of Court, culla della civiltà giuridica londinese, tanti spazi espositivi in grado di accontentare gli interessi più disparati; da Charles Dickens alla medicina.
Il tutto in un contesto urbano che, sebbene i non sempre riusciti inserti postbellici, conserva nell'alternarsi di dimore signorili e piccole piazze con giardini un'impronta architettonica che ben si addice alla sua fama di originale fulcro della cultura londinese, tacitamente de filato rispetto alle brillanti luci del West End. La visita del quartiere richiede circa tre ore; la presenza di ben tre stazioni ferroviarie sì che Bloomsbury sia una tra le zone di Londra meglio servite dai trasporti pubblici.
Bloomsbury Square
E stata una tra le prime piazze londinesi a ricevere l'appellativo square, ma non ha mantenuto molto del suo aspetto originario. Seguendo Bloomsbury Way si giunge alla chiesa di St. George, innalzata da Nicholas Hawksmoor tra il 1716 e il 1731; sulla destra, in fondo a Museum Street, appare la grande facciata del British Museum, alla cui sinistra Bedford Square è l'unica piazza di Bloomsbury superstite con le sue architetture georgiane alla radicale modifica che l'area soffrì dopo l'arrivo dell'Università: la cortina di case in mattone intorno allo slargo è troncata, al centro di ciascun lato, da un edificio bianco con colonnato e timpano.
Tottenham Court Road
Si potrebbe definirla la via dello shopping, visto i molti di negozi d'informatica e telefonia che costeggia il primo tratto di questa strada per altro un po' grigia. Vale in ogni modo la pena di percorrerla anche se non si amano modem e cellulari, principalmente per osservare dal basso la British Telecom Tower, i cui 184.5 m la rendono visibile da tutta Londra, e per dare un'occhiata al Pollock Toy's Museum ricco di giocattoli e macchinari d'epoca.
Euston Road
Esaminando le dimensioni odierne della capitale britannica, si fa fatica a credere che ancora nell'800 questa strada ne segnasse il limite settentrionale, come ricorda la presenza delle tre grandi stazioni ferroviarie cui fa capo il traffico diretto verso il nord della Gran Bretagna: Euston, St Pancras e King's Cross.
Sul lato opposto della via, all'incrocio con Gower Street, balza all'occhio il grande complesso dello University College, innalzato tra il 1827 e il 1829: l'ateneo è noto per essere stato il primo nel Regno Unito ad accettare le donne, rappresentando anche un'alternativa a Oxford e Cambridge per gli studenti di fede religiosa non anglicana.
Poco più avanti, le moderne forme della stazione di Euston tradiscono il rifacimento condotto negli anni `60 del XX secolo: sull'altro lato della strada, la Wellcome Research Institution accoglie un'interessante mostra a tema medico, con filmati interattivi e modellini del corpo umano. Superata la neoclassica chiesa di St. Pancras, appare la nuova sede della British Library, progettata da Colin St. James, cui segue la facciata in mattoni rossi della St. Pancras Station.
Svoltando a sinistra in Caledonian Road e poi in Northdown Street, si arriva il London Canal Museum, collocato in un magazzino ottocentesco al N. 12 di New Wharf Road. Il museo, che si affaccia su una darsena del Regent's Canal, coglie documenti sul sistema delle vie d'acqua londinesi e sul commercio del ghiaccio.
Gray's Inn è completamente frutto della ristrutturazione postbellica il complesso delle Inns of Court, le scuole di diritto, oggi ridotte a quattro.
Dickens' House
Visita a pagamento, ore 10-17, domenica chiusa. Le targhe commemorative disseminate per tutta Bloomsbury ricordano che Charles Dickens dimorò una quindicina di case del quartiere. L'unica pervenuta ai giorni nostri è quella al N. 48 di Doughty Street, dove lo scrittore visse dal 1837 al 1839, mentre lavorava a Circolo Pickwick, Oliver Twist e Nicholas Nickleby.
Chancery Lane
Il cuore della Londra legale fin dal XIV secolo, quando Edoardo III diede al cancelliere un edificio al posto del quale si trova oggi il Patent Office, l'ufficio brevetti del Regno Unito: la biblioteca, sezione staccata della British Library affianca a circa 320.000 volumi di segno tecnico e scientifico un nutrito registro di brevetti da tutto il mondo ospita uno tra gli archivi storici statali più dotati del mondo: nel Museum si possono osservare i due volumi in pergamena del Domesday Book, il registro del primo censimento catastale
Lincoln's Inn
Una Gatehouse difesa da torri (1518) dà ammissione alla più antica tra le Inn of Courts, il cui nome ricorda il conte di Lincoln, consulente legale di Edoardo I. Sede della corte era la Old Hall in mattoni rossi di fronte all'ingresso, il cui aspetto odierno inganna il restauro dell’edificio. Passando a fianco della cappella, meritevole di un'occhiata principalmente per le belle vetrate contemporanee, si entra nella tardo¬seicentesca New Square, grande cortile sul cui lato nord si aprono curati giardini, limitati a destra dai palladiani Storie Buildings e sulla sinistra dalla New Hall and Library, che mantiene la più vasta biblioteca legale del Regno Unito.
Lincoln's Inn Fields
La più estesa piazza del centro di Londra fu ricavata nella prima metà del `600 in un luogo fino ad allora incaricato a duelli ed esecuzioni capitali: l'unico edificio rimasto dell'epoca è la Lindsey House, attribuita a Inigo Jones, i cui ornamenti a stucco furono appendici in epoca vittoriana. Il grande palazzo con portico colonnato sul lato meridionale dello slargo ospita il Collegio dei Chirurghi, cui è unito I'Hunterian Museum di anatomia e patologia.
Sir John Soane's Museum
Sir John Soane, architetto e collezionista d'arte, ideò la propria dimora con lo specifico fine di garantire equa collocazione alla sua preziosa raccolta. Il percorso di visita ha inizio dalla sala da pranzo, con le pareti rosso pompeiano: al ritratto di Soane sopra il caminetto, dipinto nel 1828 da Thomas Lawrence, fa da contraltare sulla parete di fronte un dipinto allegorico di Joshua Reynolds. Si scende poi nel sotterraneo dove lo spazio angusto, le vetrate colorate di manifattura tedesca e gli elementi architettonici alle pareti contribuiscono a produrre un'atmosfera da cattedrale gotica, cui assegna un tocco innegabilmente kitsch il teschio appoggiato sul tavolo. Nella stanza vicino troneggia il sarcofago in alabastro di Seti I, proveniente dalla valle dei Re.