Dagli anni '60 in poi si è andata affermando la cosiddetta Modem British (cucina moderna inglese): un miscuglio di ricette e ingredienti locali e di prodotti originari da ogni parte d'Europa, soprattutto dalla Francia e dai Paesi mediterranei, e del mondo. Specialità di tradizione inglese si accompagnano a piatti al curry di estrazione indiana, alla pasta all'italiana o all'orientale, al sushi giapponese, a insalate greche e così discorrendo.
I ristoranti modern british si distinguono per tendenze e arredamenti, divisi fra l'Art Déco e I'High Tech in vetro e metallo.
Al primo posto la carne
I piatti più gustosi della cucina inglese sono sicuramente carni arrosto, pesce, formaggi e innumerevoli dolci. Il culto inglese per la carne contiene dunque I con il beef roll (carne di à manzo tritata e crema di prosciutto, cotti in forno in stampi da budino), il boiled beef and carrots with dumplings (petto di manzo lasciato in salamoia e cotto con carote e gnocchetti), le deviled beef bones (costolette di manzo staccate dal roastbeef con salsa piccante a base di curry in polvere e pepe di cayenna).
Anche le salsicce sono ottime e dal gusto risolutamente differente rispetto a quelle italiane. La carne è per lo più di buona qualità, generalmente cotta con molta attenzione.
Gli arrosti sono serviti con il sugo della carne sgrassata e la bistecca è accompagnata da cipolle fritte; il montone è unito spesso alla salsa di menta e il pollame alla bread scuce, una specie di impanata con crema. Da non trascurare è il consumo di pickles (legumi macerati nell'aceto) e di salse piccanti e gustose, preparate industrialmente.
Per quel che concerne le verdure, gli inglesi stessi lasciano intuire che la preparazione segue un criterio di semplicità, che potrebbe essere così tradotto.
I piatti della tradizione
Nella capitale britannica si può gustare dell'ottimo pesce: uno dei piatti tipici della cucina è infatti il Fìsh & chips, piatto di pesce e patatine fritte, specialità che dà anche il nome alle friggitorie.
Il pesce in Inghilterra è sinonimo di merluzzo, passera di mare, sogliola,coda di rospo e altre tipologie di pesci atlantici, rigorosamente in tranci. Tuttavia l'avventura per i buongustai del pesce non si consuma in friggitoria: esistono trattorie specializzati, alcuni dei quali molto purificati, dove si passa dalle ostriche all'aragosta, dalla sogliola di Dover al salmone di Scozia.
La Gran Bretagna rimane inoltre ancora invalicabile per la qualità di alcuni suoi prodotti budini, torte salate e dolci dal ripieno coperto con un disco di pasta, rappresentano un altro rilevante aspetto della cucina tradizionale. Un classico menu giornaliero implica infatti almeno un piatto caldo che abitualmente è un pudding o una pie.
Il frutto più diffuso è di gran lunga la mela, protagonista del dolce più diffuso, torta di mele. A rendere golosi i dolci, particolarmente i famosi plum-cakes, i frutti secchi canditi, che sono adoperati gran quantità: scorze di lime ne o arancia, fichi, prugrn datteri, mandorle,noci.
Breakfast
Un soggiorno nella capitale non sarebbe completo senza potersi accordare le delizie che un buon risveglio riserva. La giornata gastronomica si apre generalmente con il morning tea, la tazza di tè che solitamente gli inglesi gustano di prima mattina; segue il breakfast, cioè la prima colazione. Qualcuno la gradisce continental, qualcuno english: la prima all'insegna della semplicità, con succo d'arancia, cereali e toast spalmati con burro salato e marmellata; la seconda, tradizionale, spazia dalle uova fritte con lardo o strapazzate con bacon, alle salsicce, pomodori e funghi grigliati, ma qualcuno unisce anche aringhe alla graticola o rognone trifolato. Tra i cereali spicca il porridge, piatto di fiocchi d'orzo o avena imbevuti di caffè lungo all'inglese oppure tè.
Il tè
Per sperimentare di persona un tradizionale tea-time è sufficiente recarsi attorno alle cinque del pomeriggio presso uno dei numerosi caffè che offrono A fternoon o Cream Tea, ma per gustare un tradizionale tè con dolciumi e tramezzini con cetriolo e salmone si va negli alberghi di lusso che, a un prezzo fisso di 20 sterline a testa, fanno della cerimonia del tè un banchetto che consente di saltare il pranzo o la cena.
Negli alberghi è meglio prenotare e in alcuni è d'obbligo la cravatta. Per assaggiare il tè in un ambiente meno formale si può optare fra i tanti grandi magazzini o sandwichshops, dato che gli inglesi bevono in ogni modo tè, noncuranti del fatto che sia servito in un bicchiere di carta o in una tazza di porcellana.
Intorno al 1850 la bevanda, ormai etichettata "da salotto", divenne l'opportunità di raffinati incontri sociali. Sempre più elaborato e accostato affiancato da un'ampia selezione di miscele esotiche, il tè creò l'abitudine di consumare torte, biscotti e confetture.
Ben presto il rito si consolidò, divenendo abitudine: in ogni casa che si rispetti un vassoio d'argento regge ad ogni ora del giorno una teiera, una scatola per il tè, tazze e piattini, zuccheriera, bacinella per foglie di tè usate, brocca per il latte.
Mangiare ovunque e a tutte le ore
Gli orari dei ristoranti variano da esercizio a esercizio: in genere sono aperti dalle 12:30 alle 14:30 e dalle 19.30 alle 23. ma alcuni anche doUe8 (o dalle 9) fino alle 18. Al conto è sempre aggiunto il servizio; in caso contrario la mancia d'uso è dei 15-20%.
I musei hanno luoghi di ristoro con piatti caldi, panini, bevande e dolci d'ogni tipo: solitamente funzionano all'ora del lunch o dei tè. Di moda sono gli m in-store meals (i pranzi all'interno dei negozi): tutti i grandi magazzini e alcuni negozi hanno punti di ristoro e, nelle zone centrali e di maggior turismo, sono un'ottima possibilità perché offrono cibo con prezzi e standard di servizio che vanno dal buono all'elevato.
Anche le case d'asta e alcune chiese hanno luoghi di ristoro. I coffee bars o snack bars, presenti un po' ovunque e molteplici nella City e nelle aree di shopping, coprono il consumo tipico degli inglesi dei lunch veloce fuori casa. Vicino ai più tradizionali, a gestione familiare, vi sono quelli appartenenti alle catene.
L’ideali fermate per saporiti panini veloci, insalate di pasta e verdura, succhi di frutta, yoghurt, caffè, cappuccini e fette di torta. Un'alternativa ai ristoranti e ai coffee shops sono le brasserie in ambienti giovanili e alla moda servono ricche insalatone e piatti a base di carne o pesce di gusto mediterraneo. Queste hanno il vantaggio di non avere orari rigidi per cui è probabile fare colazione al mattino molto presto o pranzare anche a pomeriggio avanzato.
Reminiscenze imperiali
Crogiuolo di gruppi etnici molto diversi fra loro, la città dispone di una vetrina gastronomica molto diversa, che riassume in tavola le tradizioni del mondo. Non a caso si trovano quartieri come quello cinese a Soho o giamaicano a Notting Hill, che sembrano far rivivere molti aspetti del paese di provenienza. Grande dunque la presenza di ristoranti indo-pachistani, che vedono i cibi annegare nel curry.
Per quel che riguarda la cucina cinese, essa non si limita alle sole specialità cantonesi ma offre una grande carrellata di piatti pechinesi, shetzuanesi, mongoli, hunan e di altre regioni. Accanto ai chinese restaurants non mancano inoltre altri paesi che utilizzano i drop sticks, cioè le bacchettine: giapponesi, thailandesi.
E, ancora, i locali francesi a Londra sono considerati templi indiscussi della gastronomia e si annunciano tutti con note iniziali del menu: pane all'aglio.
I Carveries per un pranzo veloce a buffet
Sono i locali perfetti per chi non ha troppa familiarità con la lingua inglese e preferisce servirsi da solo: si tratta dei carveries, ristoranti economici che presentano le pietanze esposte e lasciano libera scelta per un pasto veloce e non troppo abbondante. Il nome deriva da carver e non a caso perché, dopo un buffet di antipasti, il pasto lascia spazio a un'altra grande scelta di secondi di carne abitualmente affettata al banco, sia essa roast-beef, tacchino, maiale, capretto. Non mancano diverse pietanze più elaborate, come filetti di pollo e pesce al curry e un buon contorno. Per finire, dolce al carrello e caffè, gli unici ad essere serviti esplicitamente al tavolo.
Mash & pie
Tipicamente londinesi, anche i mash & pie devono il nome ai prodotti che presentano: carne e purea di patate conditi con un liquor (sughetto bianco al prezzemolo). Per dissetarsi, acqua, succhi di frutta o bevande gassate, obbligatoriamente niente alcolici. Sul bancone si trovano spesso anche anguille in umido o in gelatina. Pareti piastrellate, tavoli di marmo ormeggiati al pavimento, antiche panche, un insieme di elementi che riporta ai resti dell'era vittoriana. Tortino con purea e sugo per meno di due sterline, con l'aggiunta di anguille e Coca-Cola per meno di cinque sterline.
Birra
Bevanda nazionale, la tipica birra inglese è la Bitter Aie, con gradualità alcolica relativamente bassa. Tra le birre scure l'irlandese Guinness e alcuni tipi di birre più alcoliche e dolciastre conosciute come barley Ovine (vino d'orzo), poco diffuse. Globalmente si possono classificare a seconda del loro colore e dall'aroma: scura o chiara, forte, amara, mezza scura e mezza amara. La stranezza deriva dal fatto che, sebbene la quantità eccezionale di marche locali, nei ristoranti generalmente la scelta è spesso limitata ad un paio di qualità di Lager e in qualche caso alla scura e amara Guinness. Infatti, quella a cui siamo abituati noi italiani è proprio la Lager. Un discorso a parte meritano i ristoranti etnici, che offrono birre provenienti dal rispettivo paese. Il costo della birra è accessibile e il miglior luogo dove berla è il pub.
A partire dalle 11 del mattino il locale, abitualmente a piano terra, diventa unico punto d'incontro per la popolazione inglese. Niente servizio ai tavoli è necessario andare di persona al banco, ordinare e poi, se si desidera, portare la propria ordinazione al tavolo scelto.
La birra è servita alla spina, ma la si può comperare anche in bottiglia, solo insolitamente in lattine. Non ci sono molti dubbi su cosa ordinare: oltre alla birra, fedele compagna delle proiezioni di eventi sportivi su uno dei tanti schermi sulle pareti del locale, vino, bevande non alcoliche, cibo a prezzi economici e talvolta persino il tè del pomeriggio. Il pub offre abitualmente la duplice possibilità di mangiare "al piatto" o con panini.
Lo si riconosce dalla scritta evidente lunches o dalla lavagnetta presentata con il menu della giornata, quasi sempre comprendente di una zuppa, qualche piatto di salsicce, gli immancabili fagioli al sugo agrodolce e le insalate. Infine l'usuale formaggio.
La chiusura dei locali è prevista per le 23, regola rigidamente imposta (la domenica gli orari di apertura si riducono, dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 2230