I quartieri di Strand, Covent Garden e Soho a Londra

L'area compresa tra lo Strand, Covent Garden e Soho è senza ombra di dubbio quella dove appare più compatta la presenza dei visitatori, ingenuamente a caccia di buoni affari tra negozi che hanno fiutato il lucroso business già dagli anni `60 o pazientemente in coda non solo davanti a teatri che tengono in cartellone lo stesso musical per dieci e più anni, ma anche a cinema e discoteche che, non si differenziano poii tanto rispetto a quelli delle nostre città. Ciò nonostante, le movimentate viuzze di Soho e le gallese di Covent Garden mantengono ancora non pochi scorci pittoreschi, frutto dell'incontro tra un'atmosfera da piccola città, così distante dai scatenati ritmi della City, e il crogiolo di razze e lingue peculiare delle grandi metropoli dei giorni nostri. Una passeggiata attraverso la zona espressa richiede non più di tre ore, esclusa la visita  delle Courtauld Institute Galleries

Strand
La fisionomia della grande arteria che collega Trafalgar Square alla City è stata radicalmente trasformata nel corso degli ultimi due secoli, conservando ben poche tracce del suo aspetto originario. Superata la stazione di Charing Cross, le viuzze sulla destra del viale consentono di farsi un'idea dello Strand di un tempo: tra il 1768 e il 1780 i fratelli James e Robert Adam vi costruirono The Adelphi, complesso di 11 magazzini rivolti ad ricevere le merci trasportate lungo il Tamigi. Gran parte dell'insieme fu distrutta nel 1936: ne rimangono l'odierna sede della Royal Society of Arts, in John Adam Street e la Adam House (1772) al N. 7 della stessa via. Tornati sullo Strand, merita un'occhiata il lussuoso Savoy Hotel, con teatro e interni Art Déco.
Sulla destra, la tardogotica Savoy Chapel fu innalzata tra il 1510 e il 1516 per volere di Enrico VII, venendo più volte riutilizzata in epoca successiva. Accanto al Savoy, sul tetto dello Shell Mex Buil­ding, soleva dipingere Oskar Kokoschka. Sul lato sinistro, la English Electric House fu sede delle prime trasmissioni della BBC; le statue della Forza e della Velocità sono dello scultore londinese Charles Thomas Wheeler.
Più avanti, Somerset House è una tra le poche residenze signorili rimaste lungo lo Strand, bellissimo in tutto il suo splendore palladiano dal Waterloo Bridge, cui guardano i 244 m della facciata sud. Innalzata tra il 1776 e il 1786 da William Chambers, alloggia il Courtauld Institute of Arts, le 'Courtauld Institute Galleries e la Witt Library; l'ala est, aggiunta nel XIX secolo, è sede del King's College, di fronte al quale sembra quasi emergere nel traffico la barocca chiesa di St. Mary-le-Strand, ornata sulla facciata da un portico semicircolare e da uno slanciato campanile.

Courtauld Institute Galleries
Visita a pagamento, 10-I8; domenica 12-18. Galleria e istituto nascono da una meritevole ispirazione dell'industriale Samuel Courtauld, che nel 1932 donò all'Università di Londra la sua collezione di opere impressioniste e postim­pressioniste affinché potessero valersi gli studenti d'arte. Al nucleo originario della collezione, inizialmente sistemata nell'abitazione di Courtauld in Portman Square, si sono via via uniti lasciti con lavori di primitivi italiani, del rinascimento e dei periodo barocco, rendendo indispensabile il trasferimento dell'istituzione nella cornice odierna.
La galleria al pianterreno è dedicata al primo rinascimento in Europa (1300-1500), illustrato attraverso preziosi avori e maioliche, uno splendido altarolo portatile di Bernardo Daddi e la stupenda Deposizione di un artista fiammingo indicato con l'appellativo di Maestro di Flemalle del Xv secolo.
Per ammirare la collezione di dipinti impressionisti si sale al secondo piano, nelle gallerie 8 e 9: vi sono rappresentati tutti i grandi nomi, quali Renoir, Monet, Degas, Pissarro, Cézanne, Gauguin, Van Gogh, Seurat, Toulouse-Lautrec e Manet, cui si deve il bellissimo Bar delle Folies-Bergère. Le due gallerie riservate all'arte inglese del primo '900 iniziano il Gabinetto de le medaglie, con una collezione di argenti settecenteschi contenuta entro una teca d cristallo, e la Prints and Drawings Exhibitio Gallery, dove trovano posto a rotazione disegni e le stampe appartenenti ai ricch fondi del Courtauld Institute: tra gli artisti riprodotti figurano nomi di Michelangelo, Mantegna, Bruegel, Rubens, Rembrandt, Tiepolo. L'istituto ospita anche la Witt Library e la Conway Library.

Covent Garden Piazza
Osservando la gran quantità di turisti che di giorno come di notte affolla lo slargo, una tra le poche zone pedonali della capitale britannico.
L'impostazione della piazza si deve a Inigo Jones, che tra il 1631 e il 1633 edificò anche la chiesa di St. Paul, riedificata nel 1795 dopo un incendio. Nel 1831 vi fu innalzato il Centrai Market Building, dietro il cui imponente colonnato aveva sede fino al 1974 un mercato di fiori e frutta; sotto le ali laterali è tutto un succedersi di bar e negozi fin troppo chiaramente rivolti ai turisti, la cui presenza attira altresì un gran numero di commedianti, mimi e musicisti di strada assiduamente ricompensati per le loro esibizioni.
Sul lato destro della piazza, al piano inferiore del Jubilee Market, merita una visita il Cabaret Mechanical Museum  che raccoglie burattini e bambole meccaniche azionabili per mezzo di monetine.

Leicester Square
Attraversata St. Martin's Lane, ecco un altro tra i luoghi di ritrovo più visti della capitale britannica, per secoli dimora di aristocratici e artisti; oggi vi si raccolgono i cinema più grandi del West End e botteghini dove si possono acquistare anche all'ultimo minuto i biglietti per gli spettacoli teatrali. All'angolo con Wardour Street, il grande Swiss Center documenta una fase non troppo felice dell'architettura contemporanea, anche se non manca mai un capannello di persone in attesa di ascoltare i suoi carillons.

Soho Square
L'unica area verde del quartiere ha perso da parecchio tempo il suo carattere di importante spazio residenziale, come documenta la storia della House of St. Barnabas, all'angolo con Greek Street: nata nel 1750 come ricca dimora georgiana decorata da stucchi rococò, è stata destinata fin dal 1861 a sede di un istituto di carità.

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