I quartieri di Londra a Sud del Tamigi

Se fino al '700 il ponte innalzato all'indomani dell’occupazione romana rimase l'unica connessione tra le due rive del fiume, oggi è lo sviluppo della metropolitana, con la stragrande maggioranza delle stazioni riunite a nord del Tamigi, a rivelare la distanza ancora esistente tra la riva settentrionale, da sempre polo della vita politica, amministrativa, economica, culturale, e i quartieri a sud del fiume, per secoli con una realtà proletaria.

A dispetto del continuo distacco che molti londinesi "del Nord" proseguono a nutrire nei confronti dei cugini dell'altra sponda, la realtà di una metropoli in continua evoluzione non può certo tenere conto di simili preconcetti: ecco perciò la zona di Southwark in epoca elisabettiana dimora di attori e commediografi banditi dai santuari della cultura "ufficiale", approfittare dell’enorme piano di opere pubbliche iniziato in occasione del nuovo millennio per riproporsi come dinamico concentrato d'importanti iniziative artistiche e culturali. Alternando spostamenti a piedi e brevi tragitti in metropolitana, la visita di Southwark richiede non più di mezza giornata, visite dei musei escluse.

London Bridge
È il ponte costruito dall'imperatore Claudio dopo l’occupazione dell'allora Britannia, che come si è già indicato restò fino all'alba del XVIII secolo l'unica via di comunicazione tra le due rive del Tamigi. Annientato da un incendio nel 1729, London Bridge è stato in seguito riedificato per tre volte, l'ultima delle quali nel 1967.

Southwark Cathedral
Se il primo ponte tra le due rive del fiume fu innalzato dai romani, per vedere un luogo di culto cristiano sulla sponda meridionale del Tamigi si dovettero aspettare i normanni. Fu infatti nel 1106 che una comunità di Agostiniani vi innalzò il convento di St Mary Overie, la cui chiesa, bruciata pochi decenni più tardi, fu riedificata in forme gotiche nel 1212, per poi subire successive modifiche nei secoli successivi. Il restauro condotto verso la fine del XIX secolo ha recuperato il tempio dal degrado conseguente alla Riforma, propiziandone l'elevazione a sede del vescovo anglicano di Southwark e riconsegnando al pieno splendore il coro e il deambulatorio dell'edificio originario.

Tooley Street
Si potrebbe definirla la "via del macabro", dato che vi si raccoglie una serie d'attrazioni sicuramente non raccomandabili agli animi più sensibili. Considerazione valida per il London Dungeon, che riedifica le vicende più efferate e crudeli della storia britannica nei sotterranei della stazione ferroviaria di London Bridge, la più vecchia della capitale. Ai N. 64-66, il Britain at War Experience propone invece un tuffo nei suoni, negli odori e nelle visioni della Londra afflitta dai bombardamenti della - seconda guerra mondiale. Passando sotto la volta in vetro e ferro della Hay's Galleria, spazio commerciale conseguito nel 1987 al posto di alcuni magazzini vittoriani, si arriva all'attracco dell'incrociatore HMS Belfast.

Shad Thames
Qui sorgevano i magazzini di Butler's Wharf, altro insieme d'epoca vittoriana che è stato ristrutturato per sistemarvi il Design Museum (visita a pagamento, ore 11.30-I8, sabato e domenica 12-18; caffè), volto a illustrare, attraverso progetti e prototipi a volte fin troppo arditi, l'influenza congiunta di cultura e tecnologia sulla produzione industriale di oggetti di consumo.
Nella retrostante Maguire Street, il Tea and Coffee Museum (visita a pagamento, ore 10-18; caf)e) è stato aperto da un indu­striale dei settore per tracciare una storia delle due bevande, presentando anche una preziosa collezione di teiere e caffettiere.

Borough High Street
Nel medioevo The Borough era il nome di Southwark, e lungo la strada maggiore del villaggio passavano i viandanti in cammino tra Londra e il sud dell'Inghilterra. La via era perciò cosparsa di locande, ostelli e taverne.
L'unica arrivata ai nostri giorni è la seicentesca George Inn, con lunghe balconate in legno affacciate sul cortile, dove nei mesi estivi vengono rappresentate opere di Shakespeare.
Il Borough Market tra gli archi della ferrovia e la Cattedrale, è il più antico mercato ortofrutticolo della capitale britannica, oggi concentrato in prodotti coltivati senza l'impiego di agenti chimici. In St. Thomas Street, desta curiosità quanto meno per l'insolita ubicazione l'Old Operating Theatre Museum and Herb Garret, ricavato nel sottotetto della chiesa che ha dato il nome alla via: oltre a una sala operatoria risalente ai tempi eroici della chirurgia, vi si può osservare un'interessante raccolta di erbe officinali.
Più avanti, sulla destra, sorge il vasto complesso del Guy's Hospital, una tra le più note scuole di medicina di Londra; settecentesca è anche la chiesa di St George.
Tra la Cattedrale di Southwark e il ponte di Blackfriars, si sviluppa quella che in età elisabettiana era la zona più malfamata di Londra, come ricorda la Clink Exhibition  al N. I della via omonima: questa fiancheggia i resti dell’enorme palazzo medievale per oltre 500 anni residenza del vescovo di Winchester, cancellato da un incendio nel 1814. Più avanti, all'angolo con Bank End, riproduce una destinazione imperdibile per gli enologi.

Bankside Power Station
Benché le cabine telefoniche rosse siano diventate una tra le figure più note di Londra, pochi conoscono il nome di colui che ne ideò l'inconfondibile silhouette. Si trattava di Gilbert Giles Scott, architetto cui si deve anche il progetto di questa centrale termoelettrica, dismessa nel 1981 vi ha sede la raccolta d'arte contemporanea della Tate Modern.
 
London County Hall
Lasciato alle spalle il South Bank Centre, appare la monumentale facciata neorinascimentale dell'edificio che ha ospitato fino al 1986 il Greater London Council, il "parlamentino" della capitale britannica. Oggi il palazzo appartiene a un privato, che vi ha fatto allestire il bellissimo London Aquarium e una mostra permanente dedicata a Salvador Dalí: questa raccoglie la più estesa collezione al mondo di sculture eseguite dall'eccentrico artista catalano, quattro delle quali, a causa delle loro notevoli dimensioni, sono state collocate sul
lungofiume.
Nel monumentale edificio ha sede la FA, Hall o f Fame, che celebra attraverso cinque gallerie tematiche la storia del calcio inglese dalle origini a oggi: non mancano un tributo alle appassionate tifoserie d'Oltremanica e la possibilità di fare una partita virtuale contro i campioni che hanno vestito la maglia con i tre leoni.

Lambeth Palace
Sono quasi otto secoli che l'arcivescovo di Canterbury ha la sua residenza ufficiale in questo palazzo, conservatosi abbastanza omogeneo nelle forme sebbene i ripetuti rimaneggiamenti cui è stato sottoposto dal 1207. La Morton's Tower in mattoni rossi, aggiunta nel 1490, dà accesso alla Great Hall, con soffitto a capriate, e alla Guard Chamber, impreziosita dai ritratti degli arcivescovi, che recano firme anche di pregevole prestigio. A documentare l'edificio originario provvedono la cappella e la sottostante cripta.
Nella vicina chiesa di St. Mary Lambeth, il Museum of Garden History è curato dagli eredi di John Tradescant, botanico di corte degli Stuart.

Imperial War Museum
Fu istituito da Giorgio V per raccogliere il materiale relativo al primo conflitto mondiale, trovando sede in un edificio prima destinato a casa di cura per malati di mente. Nel corso dei decenni seguenti si sono uniti ai fondi del museo armi, equipaggiamenti millitari, oggetti e documenti relativi a tutti i conflitti cui hanno preso parte nel corso del XX secolo il Regno Unito e le altre nazioni del Commonwealth, fino alla guerra del Kosovo.
Un simulatore di volo e altre postazioni interattive concedono di sperimentare virtualmente diverse condizioni di combattimento. Nel 2001 è stata aperta al pubblico una galleria dedicata alla persecuzione degli ebrei da parte del regime nazista.

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