I Quartieri residenziali a Londra

Buckingham Palace, ripresa dalle telecamere di tutto il mondo in circostanza dei cortei reali, di volta in volta legati a eventi felici e luttuosi, ma assiduamente accompagnati da decine di migliaia di persone che si raccolgono lungo i loti del Mali. Questo, aperto da Carlo II all'indomani della Restaurazione, divenne subito la passeggiata preferito dell'aristocrazia e della buona borghesia, che vi fecero innalzare sontuose dimore e le non meno sfarzose sedi dei circoli più riservati del regno, finendo per indurre anche i sovrani a spostare la propria residenza nella zona.

Gli interventi urbanistici condotti a cavallo tra il XIX e il XX secolo, a iniziare dall'ampliamento del Mali, hanno rafforzato il carattere esclusivo del quartiere, riscontrabile già gettando uno sguardo sui menu dei ristoranti e sulle vetrine di negozi i cui prezzi non possono sicuramente definirsi alla portata di tutte le tasche. A due passi da ambienti degni di una pellicola di James Ivory, ecco le insegne luminose dei megastore e fast food intorno alla fontana di Piccadilly Circus, un'altra veduta globalmente nota della metropoli inglese.
II cammino attraverso l'area del Moli fino a Marbie Arch richiede mezza giornata, con probabilità di rilassarsi nei tanti spazi verdi della zona.

The Mali
Si lascia il West End percorrendo sotto i tre archi dell'Admiralty Arch, parte del progetto di Sir Aston Webb volto a serrare il viale entro due grandi tributi alla memoria della regina Vittoria: l'arco stesso e, in fondo, il Queen Vittoria Memorial.
Il giorno migliore per andare il Mali è sicuramente la domenica, quando resta chiuso al traffico, concedendo così di osservare in tutta calma il verde di St. James's Park sulla sinistra e i giardini delle antiche residenze reali sul lato opposto del viale, dove si aprono anche i monumentali Waterloo Steps, diretti a Waterloo Piace. A destra della gradinata, la Nash House accoglie PICA,spazio destinato a rilevanti esposizioni temporanee. In fondo al Mali, davanti alla facciata di Buckingham Palace, il Queen Vittoria Memorial vede la statua in marmo della grande regina, sulla quale vigila la Vittoria dorata a gloria dell'impero, accerchiata da figure allegoriche significante le virtù civili e militari. I cancelli dei Memorial Gardens sono stati dati dal Canada, dall'Australia e dal Sud Africa.

St. James's Park
Visita dall'alba al tramonto; Coke House, ore 9-18. II più antico tra i parchi londinesi fu voluto da Enrico VIII, che ordinò la bonifica di un'area paludosa onde ottenere una riserva di caccia. Carlo Il lo cambiò in un vero e proprio parco, ricavandovi un giardino alla francese e un piccolo lago, intorno al quale si radunavano cervi e uccelli; un secolo più tardi John Nash rappresentò il giardino secondo i dettami della tradizione d'Oltremanica, con tortuosi sentieri ad addentrarsi tra alberi e cespugli, assegnandogli l'aspetto conservato fino a oggi.
Il parco, che dispone sul lato vicino a Buckingham Palace di un'area riservata ai bambini, ospita nella stagione estiva un rilevante rassegna musicale.

Buckingham Palace
Per sapere se la regina è nella sua dimora, basta alzare lo sguardo verso il pennone sopra il corpo centrale di Buck House, come i londinesi usano chiamare la residenza reale, individuando il vessillo che segnala la presenza della sovrana. Fatta esclusione del nome, non resta più nulla del maniero in mattoni rossi innalzato tra il 1702 e il 1705 dal primo duca di Buckingham, comperato nel 1762 da Giorgio III per dare alla moglie Carlotta la vista sul Mali; suo figlio Giorgio IV affidò l'allargamento della residenza a John Nash, la cui opera è oggi testimoniata dall'ala rivolta verso il giardino, dove si trovano gli appartamenti di rappresentanza. Fu però la regina Vittoria a installarsi per sempre nel palazzo, iniziandone un completo restauro che permise di ricavarvi ben 600 stanze; la facciata fu portata a termine da Aston Webb nel 1913. Tra gli ambienti aperti al pubblico figura anche la Picture Gallery, con dipinti, tra gli altri, di Raffaello, Tiziano, Canaletto, Rembrandt, Van Dyck, Turner e Constable.

Lancaster House
Chiusa al pubblico. Non ha nulla da invidiare a Buckingham Palace il bellissimo palazzo eretto da Benjamin Wyatt per il duca di York, fratello di Giorgio IV, e allargato dai seguenti proprietari, i duchi di Sutherland. Nel 1950 il palazzo è stato ristabilito in stile Luigi XV quale sede di cerimonie ufficiali e politiche.

St. James's Palace
Chiuso al pubblico. Il suo nome ricorda il lebbrosario distrutto da Enrico VIII per lasciare spazio alla dimora, le cui forme originarie sono dimostrate solamente dalla Gatehouse fortificata al centro della facciata. Dopo l'incendio di Whitehall, St. James's Palace divenne residenza ufficiale della Corte, per poi cedere tale prestigioso ruolo a Buckingham Palace; oggi è la sede del Lord Ciambellano e delle guardie nobili del Corpo.
Sull'Ambassadors' Court a destra del palazzo presenta la Clarence House innalzata da John Nash, moderna residenza della regina madre.

Marlborough House
Altro palazzo di proprietà reale, le cui forme in mattoni rossi portano la firma di Sir Christopher Wren, che vi lavorò tra il 1709 e il 1711. Commissionario della residenza era Sarah Churchill, alle cui imprese militari è dedicata buona parte del ricco palinsesto decorativo, tra cui l'affresco del pittore francese Louis Laguerre rappresentante la battaglia di Blenheim. I due piani superiori furono uniti tra il 1861 e il 1863.

St. James's Street
E una tra le strade più raffinati di Londra, come rivela la forte concentrazione di esclusivi gentlemen's club e di negozi di gran nome. Vi ha sede, al N. 25, anche l’importante periodico The Economist, collocato in tre moderni edifici in cemento e pietra di Portland. In King Street  si trova invece il quartier generale della celebre casa d'aste Christie's, fondata nel 1766.

St. James's Square
È stata per secoli l'indirizzo favorito di conti, duchi e rilevanti uomini di Stato, come testimoniano la bella facciata classicheggiante di Lichfield House e il prospetto palladiana del palazzo al N. 11. Il giardino al centro della piazza contiene una statua equestre di Guglielmo III d'Orange, alzata nel 1807.

Pali Mali
Si chiama così perché i nobili utilizzavano giocarvi la palla a maglio, disciplina precorritrice del cricket. A partire dall'800 si deliberarono nella via alcuni club tra i più riservati della capitale britannica, come Institute of Directors, sistemati in due edifici neoclassici, il Reform Club e il traveller's Club, che occupano due palazzi innalzati dall'architetto Charles Barry.
Gli appassionati delle quattro ruote non potranno mancare la visita alla neorinascimentale sede del Royal Automobile Club, al N. 89, che custodisce un busto di Tazio Nuvolari con l'iscrizione The Champion al posto del nome.

Waterloo Piace
A segnare l'importanza della via provvedono i tanti monumenti che ne costeggiano il tracciato, cominciando dal Crimean War Memoria, per continuare con l'effigie di Fiorente Nightingale, con la statua equestre a Edoardo VII e infine con la colonna alta m 38, su cui posa la statua del duca di York. Scendendo i Waterloo Steps si arriva alla neoclassica Carlton House Terrace, opera di Nash: al N. 6 ha sede la Royal Society, accademia scientifica fondata nel 1660, che ha avuto tra i propri membri Isaac Newton, Charles Darwin.

Piccadilly Circus
Con le sue appariscenti insegne luminose, la rotonda riproduce una tra le immagini più classiche e note della capitale britannica. Pochi sanno però che la statua in alluminio sulla fontana, generalmente chiamata Eros, rappresenta in realtà la Carità cristiana.

Piccadilly
Ristoranti, alberghi e filiali di compagnie aeree fiancheggiano il primo tratto della strada, cui rivolge il prospetto sinistro la chiesa di St. James, opera di Wren: le tre ampie e luminose navate interne, ritmate da colonne corinzie, racchiudono un fonte battesimale in marmo e un dossale inciso dello scultore olandese Grinling Gibbons.
Al N. 181 è d'obbligo un'occhiata alla vetrina di Fortnum & Mason; poco oltre, la libreria Hatchard's, sorse nel XVIII secolo come biblioteca per i soci dei prestigiosi club del quartiere. Più avanti, lo sguardo cade sull’imponente porticato dell'esclusivo Ritz Hotel.

Burlington House
Tra le varie istituzioni a carattere scientifico con sede in questa residenza d'ispirazione palladiana, rinnovata tra il 1710 e il 1712 da Colen Campbell, la più famoso è sicuramente la
Royal Academy o f Arls fondata nel 1768 da illustri esponenti della scena artistica britannica, racchiusi i pittori Joshua Reynolds e Thomas Gainsborough.
Dal I ° giugno al 10 agosto vi si tiene la Summer Exhibition, che presenta lavori di artisti inglesi contemporanei, ma l'accademia va visitata anche negli altri periodi dell'anno: la bellissima Madonna Taddei di Michelangelo motiva da sola il prezzo del biglietto, e meritano la dovuta attenzione anche gli affreschi sul soffitto dell'ingresso, opera dell'elvetica Angelica Kauffmann.
 

Apsley House
Questa lussuosa residenza neoclassica, innalzata da Robert Adam tra il 1771 e il 1778. Nel 1817 il palazzo fu comperato dal duca di Wellington, vincitore della battaglia di Waterloo, ed è l'unico della capitale ad avere mantenuto effettivamente intatta la sua collezione d'arte. Tra gli oltre 200 dipinti della raccolta figurano importanti lavori di Velàzquez, Goya, Rubens, Correggio, Bruegel, per citare soltanto i maestri più noti.

Park Lane
È la strada dei grandi alberghi affacciati su Hyde Park, lungo la quale si si possono ancora osservare alcune abitazioni del primo `800, con bow windows in stile Regency e belle verande in ferro battuto. Vale la pena anche di entrare nelle strade laterali, per muoversi alla scoperta di pittoreschi scampoli della Londra georgiana. È il caso di Curzon Street, unita da un passaggio coperto a Shepherd Market, labirinto di stradine e vicoletti sorto là dove si teneva la fiera di bestiame che ha dato il nome al quartiere di Mayfair: oggi vi si trovano pub, ristoranti e negozi d'antiquariato.

Marble Arch
Soltanto la famiglia reale e la Royal Horse Artillery hanno il privilegio di passare sotto l'arco trionfale di John Nash, che marca allegoricamente il passaggio dal West End ai quartieri residenziali a nord di Hyde Park Fino al 1851 il monumento, ispirato all'arco di Costantino a Roma, si trovava di fronte a Buckingham Palace; sulla sua sommità avrebbe dovuto trovare posizione la statua equestre di Giorgio IV poi ordinata a Trafalgar Square.

Wallace Collection
Negozio. A due passi dall'animata Oxford Street, un palazzo tardo-settecentesco sul lato nord della piccola Manchester Square contiene l’eccezionale collezione d'arte donata nel 1897 dalla vedova di Sir Richard Wallace, che aveva adornato la dimora aggiungendovi lo scalone proveniente da un palazzo di Luigi XV.
La raccolta ha il suo fiore all'occhiello nei dipinti francesi del XVIII e del XIX secolo, con rilevanti lavori di Watteau, Lancret, Boucher, Fragonard, Delacroix, Scheffer, Meissonier e Vernet. La collezione di pittura olandese e fiamminga, seconda in Inghilterra solo a quella della National Gallery, espone luminose opere di Rembrandt, Rubens, Van Dyck, Hals, e inoltre dei più rilevanti paesaggisti e pittori di genere del '600.
Nel patrimonio del museo figurano anche tele di Tiziano, Poussin, Claude, Velàzquez, Murillo, Canaletto, Guardi.

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