Se la fondazione dell'abitato posto alla confluenza del Tamigi con il Cherwell, risole all'epoca sassone, l'arrivo dei primi studenti risale alla prima metà del XII secolo, in contemporaneità con la presenza in città di re Enrico I. La storia dell'Università non corrisponde obbligatoriamente con quella di Oxford: nel corso dei secoli gli ostacoli tra Town e Gown, cioè tra città e università, sono stati assai frequenti, dando rilievo la mancanza d'identità tra l'istituzione e il luogo che la ospita, al contrario di quanto potrebbe pensare il visitatore.
PER RAGGIUNGERE
E VISITARE OXFORD
Come arrivarci. Dista mi 56-Km 90.
In auto: uscire da Londra in direzione nord-ovest e imboccare l'autostrada M40 seguendo le indicazioni per Oxford. In treno: da Paddington, fermata Oxford.
Visita del Christ Church
In autobus da Vittoria Station, Marble Arch e Notting Hill Gate, fermata Oxford¬
Visita del Christ Church; Visita a pagamento. Da lunedì a sabato, ore 10.30-I6.30; domenica, ore 14.16.30. Cattedrale, da lunedì a sabato, ore 9-16.30. Il complesso rimane chiuso il giorno di Natale.
Visita del Merton College
Da lunedì a venerdì, ore 14-Ib; sabato e domenica, ore 10¬16. Biblioteca: da lunedì a venerdì, ore 14-16; sabato, ore 10-16. Il college è chiuso nel periodo pasquale e in quello natalizio..
Christ Church
II più importante college della città, amichevolmente noto come The House, fu fondato nel 1525 come Cardinal College dal cardinale Wolsey. Sette anni più tardi Enrico VIII lo ribattezzò King Henry Vili College, abbandonandone la proprietà agli ecclesiastici, ma dopo la Riforma il college subì la sorte di tutte le istituzioni religiose, e fu rifondato per la terza volta nel 1545 con l’attuale nome. Dell'antico priorato di St. Frideswide's, su cui l'edificio era stato edificato, furono risparmiate la Cattedrale e la cappella del college, con un decano nominato dal sovrano.
La Tom Tower, che sormonta l'ingresso, fu terminata nel 1681: la cupola racchiude Great Tom, una campana di 6.5 tonnellate che ogni sera alle 21.05 batte 101 colpi, uno per ogni membro fondatore, indicando la chiusura del college.
Entrati sul Broad Walk del Christ Church Meadow, si continua oltre il Meadow Building sulla sinistra arrivando le rovine del piccolo chiostro goticoperpendicolare del priorato, sul cui lato est un portale normanno porta alla Chapter House, dove è presentato il Tesoro.
Il chiostro è anche collegato alla Cattedrale, una tra le più piccole della Gran Bretagna: il suo aspetto moderno si deve in larga parte alla ricostruzione in forme romanico-normanne del 1140-80.
Nell'interno, a tre navate con triforio cieco e cleristorio, gli archi a tutto sesto della navata centrale poggiano su pilastri in successione rotondi e ottagonali; il soffitto in legno è del XVI secolo. Il transetto destro si amplia nella St. Lucy's Chapel, illuminata da una splendida finestra gotica, con vetrate istoriate del XIV secolo e tombe seicentesche. Il magnifico soffitto del coro, datato 1490, ha volte dalle ricercate nervature in rilievo che modellano rose e chiavi pendenti. Il transetto sinistro si allunga a est nella Lady Chapel, che contiene un frammento della tomba di S. Fridesvida, fondatrice del priorato, e nella gotico-fiorita Latin Chapel, con stalli del XVI secolo e vetrate trecentesche alla finestra nord.
Il portale ovest conduce al Great Quadrangle, grande piazzale in mezzo al quale si erge The Mercury, copia della statua di Mercurio del Giambologna: iniziato dal cardinale Wolsey come chiostro, fu ultimato intorno al 1660. La sala all'angolo sud-est, con soffitto a rameggi retto da un unico pilastro, è unita da una scala alla Hall, la più vasta e la più bella di Oxford, con splendido soffitto in legno riccamente intagliato: alle pareti sono posti ritratti a firma di Lely, Kneller, Lawrence, Romney, Gainsborough. Dall'angolo nord-est del cortile, Killcanon Passage porta al neoclassico Peckwater Quadrangle, cui guarda la Library, arricchita da splendidi soffitti a stucco e intagli in legno. All'attiguo Canterbury Quadrangle di Wyatt è stata unita tra il 1964 e il 1967 la sede della Pitture Gallery notevole collezione di dipinti e disegni dei secoli XIV-XVII.
Nella Primitives Room trovano posto tavole di artisti toscani trecenteschi e quattrocenteschi, come Niccolò di Pietro Gerini, Sano di Pietro, Neri di Bicci, lacopo del Sellaio, Giovanni di Paolo e Filippino Lippi; la Great Room è invece conservata ai quadri degli artisti italiani del `500, tra i quali spiccano Lorenzo Lotto e il Tintoretto.
Merton College
È il più antico di Oxford, fondato nel 1264 da Walter de Merton come speciale scuola per laici. Sottopassata la torre d'ingresso, con torre del 1416-65, si entra nel primo cortile, sul cui lato sud si trova la Hall, duecentesca ma effettivamente ricostruita da George Gilbert Scott nel 1874. Oltrepassato il Treasury o Monument Room sul lato ovest, si entra nel secondo cortile, cui guardano la Old Library del 1373-78, con volte lignee a carena, e la più antica cappella di Oxford, sulla quale s'innalza una torre gotico normale aggiunta nel 1450: l'insolito impianto del luogo di culto si articola in un transetto con alto tiburio su grandi arcate a fascio, con vetrate antiche e tombe seicentesche. A est del cortile d'ingresso si aprono il St. Alban's Quad e, a sud, il Fellows' Quad, di stile giacobeo.
High Street
Si sono custodite praticamente intatte le architetture della via, di solito affollata di turisti e cittadini intenti nello shopping. Di fronte all'Oriel College si trova la chiesa di St. Mary, dal XIII secolo cappella dell'Università: dalla sua torre cuspidata, alta m 56.5, si gode una splendida vista della città. L'interno, a tre navate, conserva la tomba di Adam de Brome, vicario e fondatore dell'Oriel College. Più avanti, sulla sinistra, si trova l'All Souls College, fondato nel 1438 da Henry Chichele, arcivescovo di Canterbury.
Uno stretto passaggio con volta a rameggi conduce alla cappella, con vetrate del XV secolo; il soffitto è a capriate. Gli stalli sono quattrocenteschi, così come lo splendido dossale in pietra. Sul secondo cortile innalzato da Nicholas Hawksmoor tra il 1714 e il 1734, prospetta la Codrington Library, che conserva 15.000 volumi e molti disegni di Sir Christopher Wren, alcuni dei quali per la Cattedrale londinese di St. Paul.
Dall'altro lato della strada si trova l'University College, che vanta come proprio fondatore Alfredo il Grande. La lunga facciata ricurva con finestre a sporto, due portali turriti e cuspidi ogivali risale al XVII secolo. Il portale ovest, con volta a rameggi e statua della regina Anna, porta al Front Quad, dove si apre l'ingresso dello Shelley Memorial, ambiente a cupola con statua del poeta. Nel cortile si trovano a sinistra la cappella, rimaneggiata nel 1862, e a destra la Hall, in parte rifatta nel 1904, con alcuni ritratti di Lely e Lawrence.
Più avanti sorge il Queen's College fondato nel 1341 da Robert de Eglesfield, cappellano della moglie di Edoardo III. Fu il primo college ad avere un'organizzazione formale, per quanto bizzarra, con un prevosto a rappresentare Gesù, 12 professori nelle vesti degli apostoli e 70 alunni come discepoli. L'edificio fu riedificato in forme classiche tra il 1682 e il 1765, con un'edicola su colonne e una statua della regina Carolina sopra l'ingresso. Sul lato ovest del North Quad, si trova la magnifica biblioteca.
Magdalen College
Quello che è esaminato il più bel college di Oxford fu innalzato, sul luogo dove sorgeva il St. John's Hospital, da William di Waynflete, vescovo di Winchester e cancelliere della Corona. Dietro la facciata principale, dominata dalla slanciata Beli Tower, si fronteggiano il St. Swithun's Quadrangle; e la President's Lodging con la Grommar Hall, già contigua alla Magdalen Hall; sulla destra è il pulpito all'aperto, da dove fino al 1958 veniva tenuto ogni anno il tradizionale sermone di S. Giovanni, la domenica consecutiva alla festa del santo.
Su questo stesso lato si apre l'entrata al Chaplain's Quadrangle, dove appaiono i resti dell'antico ospedale e si levano la Muniment Tower e la Founder's Tower, coeve alla fondazione del college: sotto la prima è l'entrata alla cappella, rinnovata tra il 1829 e il 1834 e abbastanza rinomata per il suo coro.
Da qui si entra anche al chiostro, profondamente restaurato nell'Ottocento, con figure scolpite sui contrafforti: il passaggio nell'angolo sud-est permette di raggiungere la Hall, riutilizzata nel XVII secolo.
New College
Fondato nel 1379 da William of Wykeham, vescovo di Winchester, rivolge su New College Lane la modesta Gate Tower, che conduce al Front Quad, rimanipolato nel XVII e nel XVIII secolo. La cappella sul lato nord è stata invece ristrutturata nel 1877 da George Gilbert Scott il Giovane, che le unì il soffitto ligneo; vi è conservato un interessante dipinto di EI Greco. Le vetrate dell'antica cappella risalgono al XIV secolo.
Meritano attenzione anche le 23 lastre funerarie in ottone, presenza abbastanza ricorrente nei luoghi di culto d'Oltremanica.
Il chiostro, quattrocentesco, ha capriate lignee negli ambulacri. adiacente all'antica cappella è l'ingresso alla Hall, la più antica a Oxford, rivestita di pannelli in legno intagliato del 1553. II tetto è stato rinnovato da Scotta II passaggio sotto la biblioteca, opera di James Wyatt, porta al Garden Quod e all'attiguo giardino, chiuso da una bella cancellata in ferro battuto del 1711 e da un tratto delle antiche mura cittadine, innalzate durante il regno di Enrico III.
Sheldonian Theatre
Costruito a imitazione del teatro di Marcello a Roma, fu la prima opera di Wren. La grande sala semicircolare, mantenutasi con gli arredi originali, può accogliere fino a 1500 persone; ogni anno, alla fine di luglio, vi vengono assegnati i diplomi di laurea. La cupola, allargata nel 1832, offre un magnifico panorama della città.
Bodleian Library
Visita, ore 9-19, sabato 9-13; domenica chiusa. Una tra le più antiche e rilevanti biblioteche al mondo, con oltre 5 milioni e mezzo di libri a stampa che sono quotidianamente arricchiti da una copia di ogni volume stampato nel Regno. Il fondo iniziale venne regalato nel XV secolo da Humphrey, ma l'atto di fondazione reca la firma di Thomas Bodley, professore a Merton e ambasciatore di Elisabetta I.
A sala di lettura è stata indirizzata la vicina Raddi f fe Camera, barocca rotonda con balaustra e cupola su base ottagonale, considerata uno tra le meraviglie dell'architetto scozzese James Gibbs; un passaggio sotterraneo la collega con il grande edificio della New Bodleian Library, innalzato tra il 1937 e il 1940 da George Giles Scott.
Ashmolean Museum
Il nucleo iniziale delle collezioni del museo, uno tra i più rilevanti di archeologia e arte in Inghilterra, fu la raccolta di rarità di John Tradescant, donata all'Università nel 1675.
Quando il crescente numero di oggetti rese troppo piccola la sede di Broad Street, le collezioni di storia naturale vennero trasferite all'Oxford University Museum o f Natural History, mentre il nuovo edificio di Beaumont Street fu indirizzato a ospitare le raccolte archeologiche, d'arte e di pittura.
A sinistra dell'ingresso, la Randolph Gallery conserva le sculture classiche greche e romane provenienti dalla collezione Arundel, rinvenute a partire dal XVII secolo in Italia, Asia Minore, disposte secondo un criterio tematico.
La Medieval Room contiene antichità medievali, ceramiche locali, antichità vichinghe, epigrafi a caratteri runici: caratteristico interesse riveste il cosiddetto Alfred Jewel, gioiello sassone del IX secolo. Vicino è la Sunken Court, che accoglie la collezione di pittura cinese.
Si passa nella Byzantine Lobby per osservare ori, metalli e icone dell'impero d'Oriente, prima d'iniziare la visita delle sale dedicate all'arte egiziana: in mezzo ad amuleti, statuette, gioielli, canopi, bellissimi vasi in alabastro, reperti provenienti da scavi universitari in Nubia, rilievi, sarcofagi, arredi funerari e frammenti di pitture murarie, risalta la ristrutturazione del tempietto di Taharqa. La Porcelain Lobby è dedicata alle porcellane inglesi, la Porcelain Room a quelle europee, la Marshall Room a quelle di Worcester.
Le raccolte d'arte orientale si arrivano tornando all'ingresso: alla sala 11, con sculture di Gandhara, bronzi e giade cinesi, seguono le Ingram Galleries e le Sayce Rooms, dove hanno trovato posto le ceramiche e altri oggetti d'arte decorativa originari dalla Cina, cui è anche dedicata la sala 18, con porcellane dal `700 ai giorni nostri. Seguono oggetti d'arte decorativa indiana e dell'Asia del sud-est, pitture, argenti e avori di arte indiana Moghul e giapponese, argenti e bronzi provenienti dal Tibet, e anche l'importante raccolta di ceramiche islamiche in mostra nella Reitlinger Gallery.
Salendo al primo piano vale la pena di dare un'occhiata alla Tradescant Room, conservata al fondo originario del museo, per poi spostarsi nella John Evans Room, che accoglie della preistoria britannica ed europea dal paleolitico all'età del Ferro, e anche reperti di civiltà italiche antiche, come quelle villanoviana ed etrusca, e una ricca raccolta di gioielli.
La Arthur Evans Room accoglie l'importante collezione di arte cicladica e cretese, minoica e micenea; la Myres Room illustra la storia di Cipro attraverso reperti dal VII millennio a.C. fino al '500; la Drapers Gallery dà ospitalità gli oggetti dal Medio Oriente preislamico, tra i quali risaltano alcuni bassorilievi assiti; nella Beazley Room meritano invece attenzione le ceramiche attiche a figure rosse del V secolo a.C. e gli oggetti d'oro dall'antica Grecia.
Molto interessante è la Hill Music Room, con una eccezionale collezione di strumenti musicali italiani e inglesi dal XVI al XVIII secolo, tra i quali spicca il violino Messiah di Antonio Stradivari.
Gli altri ambienti del primo piano sono riservati alle collezioni di arte occidentale, che si possono visitare partendo dalla FoxStrangways Room, intitolata alla pittura e alla scultura italiana dal 1350 al 1600. Vi sono mantenute due tra le opere più famose del museo: l'onirica Caccia notturna di Paolo Uccello e l'incendio nel bosco di Piero di Cosimo, e inoltre considerevoli lavori del Giambellino, di Giorgione e del Bronzino, insieme a opere di Van Dyck, Rubens e di altri maestri fiamminghi. L'adiacente Mal-let Gallery accosta arazzi cinquecenteschi di manifattura francese e fiamminga a disegni e bozzetti di Raffaello e Michelangelo. Superata la Dutch Gallery, la Weldon Gal lery propone pittura d'epoca barocca, con larga rappresentanza di artisti italiani.
Nella sezione dedicata alla pittura di paesaggio, la parte del leone spetta agli specialisti d'Oltremanica, a iniziare da Lawrence e Constable; la Hindiey Smith Gallery serba una bella raccolta di pittura francese dei secoli XIX-XX, da Courbet, Boudin e Corot fino a Pissarro, Monet, Toulouse-Lautrec, Cézanne, Van Gogh, Picasso e Matisse, cui si accostano bronzi di Rodin, Daumier e Degas. Da non perdere anche la Farrer Gallery di arti applicate, con ceramiche italiane dei secoli XVI-XVII e sculture della scuola del Ghiberti, di Desiderio da Settignano e Benedetto da Maiano, rilievi di Andrea della Robbia, avori, vetri veneziani, smalti di Limoges.
Infine, la splendida collezione di pittura italiana trecentesca e rinascimentale in mostra nella Fortnum Gallery, dove spiccano i lavori di Domenico Ghirlandaio, del Tintoretto e del Bronzino. Al secondo piano si visitano la Glass Room, con vetri e cristalli inglesi e tedeschi dei secoli XVII-XVIII, e la Chambers Hall Room, dove ha trovato posto un'importante collezione di pittura settecentesca: tra gli artisti riprodotti figurano Hogarth, Gain-sborough, Reynolds, Guardi, Tiepolo e il Canaletto.
La Combe Gallery accoglie la considerevole raccolta di dipinti preraffaelliti, mentre la Daisy Linda Word Gallery.