Seguendo il tracciato della cinta murava di Carlo V, questi viali alberati - oggetto tra il1998 e il 2001 di un attento restauro - separano il centro storico dai faubourg le strade tracciate nel XIV secolo al di fuori delle porte cittadine, lambendo quartieri assai diversi tra loro.
Tra place de la Madeleine e Richelieu-Drouot si stende una tra le zone più importanti di Parigi, animata da molti negozi e dalle celebri terrasses des café, vere e proprie istituzioni della capitale, a iniziare dal celebre Café de la Paix, in boulevard des Capucínes. Intorno a piace de I'Opéra, creazione urbanistica volta a mettere in rilievo il costruito sotto Napoleone III, banche, uffici, agenzie di viaggio e grandi alberghi rendono il quartiere molto animato durante il giorno, ma è dopo l'incrocio con Richelieu-Drouot che i Grands-Boulevards svelano la loro natura mondana, mostratasi fin dal XVIII secolo, in simultaneità con l'apertura dei teatri. Sono necessarie 5 ore circa per concludere il percorso proposto, cui va aggiunto come sempre il tempo necessario per le visite dei musei descritti.
Boulevard des Capucines
Al N. 4 del viale, diviso in due da piace de I'Opéra, Le Grand Café Capucines può valutare la prima sala cinematografica della storia, visto che nel 1895 i fratelli Lumière vi proiettarono il loro primo cortometraggio, girato nella cittadina provenzale di La Ciotat. Grandi marciapiedi, grandi insegne pubblicitarie e vetrine illuminate anche di notte conducono il cammino verso i tanti cinema della zona.
Place de l'Opéra
I palazzi che accerchiano la piazza, aperta in contemporanea all'ampia avenue omonima, sono in armonia con il teatro, a iniziare dal Grand Hótel: sotto il monumentale ingresso con atlanti e colonne sono passati artisti e celebrità di fama mondiale, presenze ricorrenti anche ai tavoli dell'annesso Café de la Paix.
L'Opérauno dei simboli del Secondo Impero, stupisce ancora oggi per l'ampiezza della sala e per la ricchezza del palinsesto decorativo, impostato direttamente sulla struttura esterna: il colonnato coincide al foyer, la cupola copre la sala, la scena è contenuta nel grande padiglione laterale. Alle spalle del teatro, il piccolo Musée de l'Opéra ripercorre le vicende della lirica parigina.
Boulevard des Italiens
Centro della vita cittadina dalla Restaurazione fino alla Prima guerra mondiale, è oggi dominio delle banche, da tempo subentrate a ristoranti e caffé. II nome del viale rammenta il théàtre des Italiens, che si trovava là dove sorge I'Opéra-Comique ricostruita per l'ultima volta mostra alcuni tra i pezzi più pregiati della sua produzione.
Boulevard Montmartre
Dal XVII al XIX secolo è stato il luogo dove nascevano le mode, come si può accertare imboccando, al N. 11, il passage Panoramas, una lunga galleria dove si raccolgono negozi di abbigliamento e di filatelia, pasticcerie, librerie, oppure avviandosi lungo l'antistante passage Jouffroy (N. 10), animato da negozi di gio-cattoli e di oggetti orientali.
Musée Grévin
Nacque da un'idea del giornalista Arthur Meyer il museo delle cere di Parigi, aperto al pubblico nel 1882 sotto la direzione artistica del disegnatore Alfred Grévin. II percorso di visita, introdotto da una sala con specchi deformanti, comprende il théàtre joli (1900), dove il caricaturista Caran d'Ache presentò gli spettacoli di ombre cinesi, e l'esagonale palais de Mirages, che riserva allo spettatore l'illusione di vedere una gran numero di sale accostate.
Théàtre des Variétés
Gelosi dell'inatteso trionfo incontrato dal teatro del Varietà, gli attori della Comédie Francaise ottennero da Napoleone I un decreto che mandava via da Palais-Royal la compagnia concorrente. Questa trovò però i fondi per fabbricare un nuovo teatro, che rivolge al viale una facciata classicheggiante a due ordini, sormontata da frontone.
Boulevard Poissonnière
Negozi di tutti i generi contraddistinguono questo tratto dei Grands-Boulevards, dove meritano attenzione, oltre al cinéma Le Grand Rex, il caffè Brébant (N. 32), scenario durante il Secondo Impero delle riunioni letterarie organizzate dai fratelli Goncourt, e I'hotel de Montholon unico palazzo settecentesco della via.
Boulevard St-Denis
Sottomesse Lille e le Fiandre nel 1670, Luigi XIV potè ordinare l’abbattimento delle mura costruite da Carlo V, conservandone e ristrutturandone quattro varchi. Di questi ci sono giunti la porte St-Denis, innalzata in forme d'arco trionfale per concedere il passaggio degli eserciti in parata e dei funerali reali, e la porte St-Martin a tre fornici. 1 bassorilievi dei due monumenti celebrano i successi militari del re Sole.
Boulevard St-Martin
Non stupisca la notevole altezza dei marciapiedi rispetto al livello stradale, scagionata dalla necessità di nascondere i detriti delle fortificazioni. La sequenza di negozi è sospesa dal théàtre de la Renaissance, diretto per sei anni da Sarah Bernhardt, e dal théàtre de la PorteSt-Martin, voluto da Maria Antonietta dopo l'incendio che nel 1781 aveva demolito I'Opéra.
Piace de la République
I drastici interventi urbanistici portati durante il Secondo Impero imposero la modifica dell'incrocio di Chàteau-d'Eau in una grande piazza quadrilatera. La domina una monumentale statua che simboleggia la Repubblica trionfante; le figure sedute ai suoi piedi raffigurano la Libertà, l'Uguaglianza e la Fratellanza.
Cirque d'Hiver
Nel 1852 l'indisponibilità invernale del circo degli Champs-Elysées, reso inaccessibile dal fango, stimolò la costruzione di una nuova arena fissa per gli spettacoli equestri, allora molto amati dai parigini. Jacques-Ignace Hittorff le conferì forme vivaci, chiuse da una cupola in legno priva di sostegno centrale.
Boulevard Beaumarchais
In mezzo ai tanti negozi d'ottica e fotografia che conducono il cammino fino a piace de la Bastille, spicca al N. 28 la Boulangerie Beaumarchais: le magnifiche ceramiche alle pareti, risalenti al primo '900, le sono valse il titolo di monumento nazionale.