Tra i nuclei contigui a Parigi nel 1860, Montmartre è quello che, sebbene l'odiernamassiccia presenza turistica, più ha mantenuto la propria fisionomia divenendo così uno tra i quartieri più attraenti e particolari della capitale francese. Passeggiando per le stradine che risalgono la collina dominata dal Sacré-Coeur, accedendo nei locali notturni e nei café-chantani; viene immediato pensare ai grandi artisti che nell'800 elessero il rione a propria residenza, per trovare ispirazione in una scalinata, in un cancello, in una terrazza, sempre in posizione predominante rispetto ai sottostanti assi voluti da Haussmann, dove l'architettura neoclassica francese presenta tutto il suo campionario, dalle facciate delle chiese alle monumentali riproduzioni di templi greci e romani, alle volte in ferro e vetro delle stazioni ferroviarie. Dietro le interminabili cortine dei boulevard si occultano però non poche sorprese, come il part Monceau, che con le sue piante rare e i suoi rivoli d'acqua crea una stupenda oasi di verde, e il conci St-Martin, dove la città cambia volto e l'acqua diventa l'elemento dominante. Per visitare i luoghi descritti in una sola giornata è raccomandabile, date le dimensioni dell'area interessata, spostarsi alternativamente a piedi e in metropolitana.
Musée Nissim de Camondo
Era la residenza dei De Camondo, banchieri turchi detti per la loro eccezionale ricchezza i “Rothschild dell’est”. Che si stabilirono a Parigi durante il secondo impero. Mobili, quadri e arazzi, originari da Francia sono rimasti nella loro posizione d’origine come si può costatare visitando i saloni, lo studio, le camere e perfino il bagno.
Musée Jacquemart-Andrè
Una raffinata coreografia di fine '800 garantisce degna cornice a una bellissima raccolta di pittura fiamminga e italiana, con rilevanti opere di Rembrandt, Van Dyck, Mantegna e Donatello.
Gare St-Lazare
Due sculture di Arman, in relazione composte di orologi e di valigie, riproducono allegoricamente l'animazione del quartiere racchiuso tra la stazione e il boulevard Haussmann, superato tutti i giorni dalla folla dei lèche vitrines (leccavetrine, ossia coloro che girano per negozi) e dei pendolari originari dalla banlieue.
Chapelle Expiatoire
Fu innalzata tra il 1816 e il 1826 sul cimitero dove erano stati seppelliti, tra le 1300 vittime della Rivoluzione, anche Luigi XVI e Maria Antonietta, trasportati nel 1815 a Saint-Denis.
L'architetto Pierre-Francois Fontaine si ispirò al Camposanto di Pisa: mantenendo la terra del cimitero, raccolse le tombe in due corpi laterali e sistemò in fondo al cortile la cappella con le statue della sventurata coppia reale.
Rue Lepic
È l'inizio della scalata verso la 'butte' Montmartre. Bastano pochi metri di questa ripida strada per scordare dei grandi boulevard ed entrare in un'altra dimensione. Tra l'animazione dei negozi si arriva fino alla casa dove Van Gogh visse dal 1886 al 1888 con il fratello Theo (N. 54). Più avanti si passa sotto il famoso Moulin de la Calette, detto così perché nell'800 serviva gallette calde ai ballerini.
Cimetière de Montmartre
Occupa un'antica cava di gesso, già utilizzata come fossa comune per i caduti della Rivoluzione. Aperto nel 1825, accoglie tra gli altri Stendhal, Zola, Degas, Berlioz, il drammaturgo e attore Sacha Guitry.
Avenue Junot
Una serena via di abitazioni borghesi, tra le quali merita attenzione, al N. 15, la casa del pittore Tristan Tzara, innalzata nel 1926. Dietro la piccola facciata, sorta di corpo indipendente che avvisa con l'interno e con l'esterno come un volume a due facce, si occultano ben sei livelli di ambienti.
Piace du Tertre
La splendida vista sulle bianche cupole del Sacré-Coeur la renderebbe una tra le piazze più piacevoli di Parigi, non fosse per l'insostenibile concentrazione di turisti e di ritrattisti improvvisati. Nel 1793 aprì i battenti il celebre ristorante La mèreCatherine, che da allora occupa rue Norvins con le sue terrasses. Il panorama più suggestivo si gode da piace du Calvaire; poco lontano, in rue Poulbot, I'Espace Salvator Dalí propone una bella collezione di opere dell'eccentrico artista catalano.
St-Pierre-de-Montmartre
Esistono diverse teorie sulle origini della chiesa in cima alla "butte": alcuni studiosi la uniscono a un tempio in onore di Mercurio, cui sarebbe legato il nome del quartiere, altri fanno riferimento al Sanctum Martyrium innalzato sul presunto luogo della decapitazione di St-Denis. Proprio il fortunato rinvenimento della cripta salvò nel XV secolo la chiesa dalla' rovina, mobilitandovi un continuo flusso di pellegrini; il 15 agosto 1534 Ignazio di Loyola vi innalzò la Compagnia di Gesù. Le parti più antiche del tempio, risalenti al XII secolo, si raccolgono intorno al transetto; il resto va riferito al `400.
Sacré-Coeur
Se per innalzare è occorso quasi mezzo secolo, la lista delle frasi celebri che esaminano l'inusuale architettura del monumento appare perfino interminabile. Indifferente a tutto ciò, la basilica domina il panorama della città insieme alla Tour Eiffel e alla tour Maine-Montparnasse; la pietra calcarea di Chàteau-Landon, non trattenendo la polvere, assegna un biancore quasi surreale alle sue cupole, aumentate verso l'alto con una spinta incredibile anche per le cattedrali gotiche.
Canal St-Martin
Un grande quartiere popolare, non privo di prospettive pittoreschi, si stende lungo le rive del canale, le cui acque scorrono a filodi strada, fiancheggiate da giardini e passeggiate alberate. Le chiatte risalgono a rilento la corrente, i ponti ele chiuse si aprono al loro passaggio; immobili pescatori assistono seduti all'ombra degli ippocastani.
Hópital St-Louis
Enrico IV fece innalzare un ospedale fuori dalle mura cittadine per sistemarvi coloro che erano colpiti dalle ricorrenti epidemie. Un muro di cinta ingloba quattro edifici d'angolo e gli orti destinati a garantire l'autosufficienza dell’ospedale; dentro il secondo recinto trovavano posto i malati. All'ospedale è adiacente il Musée des Moulages che raccoglie in una sala dalle belle decorazioni ottocentesche la più grande collezione del mondo di cere anatomiche (4700 pezzi), importante memoria scientifica per le migliaia di specialisti che bazzicano il museo, fascino dell'orrido per i comuni visitatori.