Musée d'Orsay a Parigi

L'edificio
Salvare la stazione d'Orsay quando era sul punto di essere demolita e modificarla in museo fu nel 1977 una decisione dell'allora presidente Valery Giscard d'Estaing. Il restauro e la riconversione della stazione, aperta al pubblico in occasione dell'Esposizione Universale del 1900, richiesero sei anni di lavori. Gae Aulenti impostò l'alle-stimento dello smisurato spazio interno in armonia con il carattere monumentale dell'antica stazione e con le esigenze d'illuminazione, in modo da accostare la luce naturale delle grandi vetrate sulla volta con la diversa intensità di luce necessaria alla presentazione delle diverse opere.

Il museo
La collezione raccoglie opere dagli inizi dell'800 agli anni '30 del XX secolo, illustrando i movimenti artistici fioriti a cavallo tra i due secoli. La visita inizia al pianterreno, dove sono presentate le sculture e le pitture ottocentesche fino alle prime fasi del periodo impressionista; fanno parte della collezione anche alcuni mobili del Secondo Impero.
La realtà del proprio tempo animata da ideali politici o raffigurata da scene della vita rurale, fino ad allora temi mal accettati dalla cultura dominante, è uno tra i soggetti che più piacque alla corrente realista: i 36 busti di parlamentari di Honoré Daumier servirono al caricaturista come modelli per i disegni in un giornale dell'epoca.
Il mulino di St-Nicolas-lez-Arras e La Clarière di Jean-Baptiste-Camille Corot, illustrano invece la vita nelle campagne, così come Le spigolatrici di Jean-Fran4ois Millet: i due artisti furono tra i primi a cercare ispirazione nel villaggio di Barbizon ai margini della foresta di Fontainebleau. Esprimersi per concetti semplici era un obiettivo fondamentale per quella generazione di artisti, come lascia intendere anche Funerale a Ornans di Gustave Courbet; considera, scandaloso quando fu esposto la prima volta il suo L'origine del mondo propone l'esempio più singolare del nuovo linguaggio.
Prima di conoscere la fase impressionista, Eduard Manet ed Edgar Degas lavorarono generi più tradizionali, anche se già molto contraddistinti dalle loro personalità: in L'Olympia, Il balcone, II pifferaio e nei due frammenti del Déjeuner sur l'erbe di Manet, così come in Donne in giardino di Claude Monet, si riconoscono i tentativi d'innovazione alle radici del nuovo stile.
In La famiglia Belelli Degas integra le influenze dei maestri olandesi con una visione d'insieme molto personale. In fondo alla sala centrale, la vitalissima scultura La danza di Jean-Baptiste Carpeaux era originariamente ordinata sulla facciata dell'Opéra.
L'impressionismo (livello superiore).
Il leit-motiv del piano superiore è rappresentato proprio dall'impressionismo, che trovò i suoi allegorici manifesti nel Déjeuner sur l'erbe di Manet e in I papaveri di Monet.
Il Ritratto della madre dell'artista dello statunitense James Abbott Whistler semplifica ancora di più le forme, limitando la scelta di colori per caricare il quadro di più significati, mentre I piallatori di parquet di Gustave Caillebotte rivela il talento di un pittore illegalmente reputato minore.
Nella sala 31, La lezione di danza e il bronzo della Piccola ballerina di Degas evocano uno tra i temi prediletti dall'artista parigino. Sulla spiaggia di Manet rende con eccezionale efficacia la luce brillante della sabbia in estate. Fu però nel 1874 che alcuni artisti ai margini della cultura ufficiale presentarono quadri tacciati dalla critica di impressionismo, perché cercavano di esprimere le impressioni e le sottili variazioni della luce.
Il ballo al Moulin de la Calette di Pierre-Auguste Renoir e la serie delle Cattedrali di Rouen di Monet trasmettono così le sensazioni di un dialogo in un allegro bar all'aperto o lo splendore del sole sulla pietra di una cattedrale; analogo spirito di ricerca rivelano.
I tetti rossi di Camille Pissarro, L'inondazione a Port-Marly di Sisley e La rue Montorgueil di Monet. Più cerebrali, Vincent Van Gogh e Paul Cézanne circondarono l'impressionismo in maniera diversa: il primo, nell'Autoritratto, spinge al parossismo l'uso di colori puri e stridenti che rivelano la sua sofferta percezione della vita.
I giocatori di carte, Mele e arance e Donna con la caffettiera evidenziano invece le tappe della ricerca artistica condotta dal maestro di Aix-en-Provence, così come la straordinaria collezione di pastelli di Degas reca preziosa documentazione delle sue intuizioni.
Un'occhiata a La guerra di Henri Rousseau, singolare espressione della forte immaginazione dl un pittore più noto per i quadri di animali in foreste ideali, e si possono osservare i capolavori dipinti da Gauguin dopo il trasferimento in Polinesia, come Vairumati e L'oro dei loro corpi, che stimolarono l'interessamento per l'arte extraeuropea da parte dei cubisti e dei surrealisti. Il divisionismo di Georges Seurat raggiunse i suoi livelli più alti nell'incompiuto Il circo; due sale più avanti, oli e pastelli di Toulouse­Lautrec, come II letto e lane Avril che balla, dimostrano quanto il pittore albigese avesse sviluppato uno stile assai personale tanto nel disegno, quanto nel modo di illustrare il soggetto.
Il livello intermedio
Al mezzanino, La panca di Hector Guimard e Una scrivania di Henry Van de Velde illustrano le linee curve e i motivi vegetali dell'Art Nouveau. Più avanti, le sculture
La porta dell'inferno e Ritratto di Balzac di Auguste Rodin dimostrano quanto fossero frequenti durante la Terza Repubblica le commesse di opere d'arte da parte dello Stato. Non mancano i nabis, che verso la fine dell'800 si specializzarono in opere di grandi dimensioni, come Giardini pubblici di Edouard Vuillard, il cui percorso artistico è documentato anche da La passeggiata nel porto e II cargo al molo, entrambi del 1908. Alcune sculture di Aristide Maillol, tra le quali spiccano Il ciclista e Il Mediterraneo, introducono le ultime due sale del percorso di visita, dove In barca e il Ritratto dei fratelli Bernehim de Villers illustrano la ricerca seguita da Pierre Bonnard di un compromesso tra la pittura decorativa e una nuova riorganizzazione dello spazio.

Offerte viaggio e vacanze nelle citta' di Firenze (hotel, alberghi, ristoranti, agriturismo ...), di Parigi,  di Roma e di Venezia. Vacanze nei parchi di montagna del Lazio.