La parte di Barcellona di origine romanica
Barcino, ai tempi dei Romani era una piccola città, ma oggi ci sono pervenuti resti che ci attestano le dimensioni dell'insediamento romano.
Partendo dal cimitero romano, i viaggiatori che arrivano da nord, si trovavano direttamente all'entrata della città in Plaça Nova che aveva ai lati due grandi torri, da una delle quali si scorge quello che resta degli acquedotti usati in antichità per dissetare Barcino, ed è possibile osservare le mura romane. Nel centro municipale, noto come Pati Llimona, si osservano le parti rimaste effettive dell'entrata e delle mura a sud della città. Più a est ci sono le quattro colonne corinzie del Temple Romà d'Augusti, il tempio dedicato a Cesare Augusto.
Il percorso della Barcellona romana si conclude con il Museu d'Història de la Ciutat dove si trovano parte degli scavi della città romana con resti di case, negozi, enoteche, lavatoi e bagni pubblici.
PLAÇA DEL REI
La piazza del re era nel Medioevo sede degli Aragona, il Palau Reial (Palazzo Reale). Roccaforte costruita nelle mura romane e ciò che abbiamo oggi, risale al XIV e XV secolo.
PALAU DEL LLOCTINENT
Tale edificio era sede dei viceré (lloctinents rials) anche se non ci vissero mai e assumeva il ruolo di quartiere generale. Successivamente, parte dell'edificio fu ceduto ai Benedettini e divenne sala d'Archivi della Corona d'Aragona.
IL QUARTIERE EBRAICO
Nel callem judaicum, la strada dove risiedono gli Ebrei, ci sono tracce di comunità ebraica già dall'XI secolo. All'interno del Call (termine latino usato dai Catalani per indicare il quartiere ebraico), non vi era giurisdizione e gli Ebrei godevano della protezione reale. Fuori del Call, dovevano rispettare delle regole, tra le quali identificarsi con un segno distintivo.
Molti Ebrei erano sparsi anche in altre zone della città e alcuni di loro erano proprietari di fattorie; gli uomini erano per lo più artigiani o liberi professionisti. All'interno dei due Call vi erano quattro sinagoghe pubbliche e due private che erano adibite per funzioni religiose.
L'iscrizione ebraica in Carrer de Marlet, è una delle poche testimonianze visibile del ghetto ebraico. Nel 1391 ci fu un massacro a Siviglia che si diffuse fino alla penisola iberica e il Call di Barcellona fu saccheggiato. Dieci anni dopo venne abolito il Call e gli Ebrei potevano vivere dove volevano. Alcuni di loro emersero nella società e nella corte reale catalana, ma non durò a lungo.
Nel 1492 gli Ebrei dovevano convertirsi o andarsene, alcuni di quelli che rimasero a Barcellona contribuirono alle finanze catalane; solo che la loro conversione non risultava credibile e non ebbero vita facile. Gli Ebrei lasciarono la città portando con sé le ricchezze e le arti.
PLAÇA DE SANT JAUME
Questa piazza è chiamata così poiché si riferisce alla Chiesa di San Giacomo ed era il centro politico della città. Al tempo dei romani, la parte settentrionale era occupata da un foro e nel Medioevo era costituita da un insieme di strade. La sua struttura cambiò con la costruzione da un lato e il Generalitat dall'altro. Fino al 1823 quello che oggi è spazio aperto comprendeva una chiesa e un cimitero.
La costruzione del Municipio (Ajuntament) iniziò nel Trecento, anche se non si direbbe se lo si osserva dall'esterno. Invece al suo interno, persiste lo sfarzo gotico originario nonostante ci siano stati lavori continui.
Nel cortile c'è la Escala d'Honor, è lo scalone reale che reca alla galleria gotica: la volta è in stile gotico catalano e il soffitto a cassettoni; però non tutto è originario.
Oggi il Consiglio municipale è sito nel Saló de la Reina Regente. Nel Saló de les Croniques sono esposte pitture del XX secolo che richiamano episodi in cui Catalogna mirava ad espandere l'impero mercantile in Grecia e nel Vicino Oriente.
Da qui parte una scalinata che conduce al cortile dove ci sono delle statue femminili e una di queste è opera di Joan Miró.
Il Palau de la Generalitat, situato vicino all'Ajuntament, oggi è sede del governo regionale catalano; con il passare dei secoli, ha subito alcune modifiche. Vicino al giardino c'è la Sala Daurada i de Session, risalente al Cinquecento e rappresenta una sala delle udienze con grandi candelieri che le fanno luce. Il più straordinario di questi saloni è il Saló de Sant Jordi, del Rinascimento, atto per ricevere turisti più decorosi e per gli eventi pubblici rilevanti.
La Taula del Canvi è la sede per il cambio del denaro; dal 1401 fu una delle prime istituzioni bancarie d'Europa dove i cittadini depositavano risparmi, pagavano le tasse, facevano mutui e rimase attiva fino al Settecento.
ESGLÉSIA DE SANTA MARIA DEL PI E PLAÇA REIAL
Nell'anno 1000, Barcellona distrusse le mura romane e incominciarono a formarsi dei “villaggi sparsi”. Uno di questi nacque vicino l'edificio romanico prima della Església de Santa Maria del Pi, in stile gotico; più avanti ce n'è un altro, la Plaça Reial, al posto di un convento di cappuccini e oggi invece è centro di divertimenti notturni.
La Chiesa gotica, che sostituisce quella romanica, venne dedicata alla Vergine Maria; Plaça del Pi deve il suo nome ad un pino e perciò, Santa Maria del Pi. La facciata è costituita da una parete in pietra divisa solo da un rosone e dal portale d'entrata.
Nella Chiesa ci sono molte opere d'arte di valore e molte di loro risalgono al Trecento; alcune andarono perse nel periodo della Guerra Civile durante la quale, molte chiese, compresa questa, furono incendiate. Su Plaça del Pi, l'altra parte della chiesa, c'è un edificio del Seicento con decorazioni a graffito del Settecento.
La piazza si anima la sera per i mercati di genere alimentare. A destra della chiesa c'è un palazzo signorile, il Palau de Fiveller, edificato per la famiglia aristocratica dei Fiveller, il quale ha subito delle modifiche nella facciata per permettere l'entrata a carrozze e cavalli.
Plaça Reial (Piazza Reale) è costituita da facciate neoclassiche dell'Ottocento che circondano un insieme di appartamenti. Sia la piazza che le strade secondarie comprendono dei ristoranti e bar tipici di Barcellona.